Premio Paganini, il violinista Gibboni: "Mia vittoria ignorata? Manca attenzione per l'arte"

Reduce dal trionfo alla 56esima edizione del prestigioso "Premio Paganini", il violinista salernitano Giuseppe Gibboni si è raccontato ai microfoni di Adnkronos. Il ventenne originario di Campagna, a pochi chilometri da Eboli, ha conquistato la vittoria al concorso violinistico internazionale il 26 ottobre scorso, riportando il premio in Italia dopo 24 anni.

"Il Paganini è uno dei concorsi per eccellenza per noi violinisti e sin da bambino ho sempre sognato questo premio, averlo vinto da italiano acquista certamente un valore aggiunto, sono felicissimo anche se ancora adesso non ci credo", le prime parole di Gibboni durante l'intervista con l'Adnkronos. Il violinista campano, vincitore del Premio Paganini, è impegnato all'Auditorium Parco della Musica di Roma, dove oggi alle 19:30 debutterà per la stagione sinfonica dell'Accademia di Santa Cecilia con il concerto per violino di Pëtr Il'ič Čajkovskij diretto dal giovane maestro Lorenzo Viotti.

"Dopo la vittoria del Premio Paganini sono arrivate moltissime telefonate, tra queste quelle dell'Accademia di Santa Cecilia. Ora mi trovo infatti all'Auditorium Parco della Musica, e sono emozionatissimo di suonare qui, dove si sono esibiti i più grandi solisti del mondo, è un pezzo di storia. C'è una sala meravigliosa, un'orchestra fantastica, per me è un grande onore", ha commentato entusiasta il violista salernitano Giuseppe Gibboni.

Riguardo alle polemiche scoppiate per il silenzio dei media e delle istituzioni sulla sua vittoria alla prestigiosa competizione violinistica e su quella dei suoi colleghi italiani, i giovani pianisti Alexander Gadjiev e Leonora Armellini allo 'Chopin' di Varsavia, Gibboni dice: "Sicuramente non c'è la giusta attenzione per l'arte e la musica, però le cose stanno cambiando e nel mio piccolo cercherò di fare in modo che questo accada. Cerco sempre di non polemizzare e mi sono concentrato su questo traguardo senza preoccuparmi di quella che sarebbe potuta essere la risposta delle istituzioni o dei media".