Mantella, orgoglio del Sud: "Così ho ridato vita al capolavoro del Bernini"

Grazie alla sua straordinaria maestria è tornato a risplendere uno dei capolavori assoluti del Barocco. Il restauratore Giuseppe Mantella, originario di Isca, su incarico della Soprintendenza Speciale di Roma archeologia, belle arti e paesaggio, ha dato nuova vita e luce all'Estasi di Santa Teresa D'Avila di Gian Lorenzo Bernini, conservata nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, a Roma. Al maestro, che ha girato il mondo ma ha mantenuto un legame speciale con la sua terra, abbiamo rivolto alcune domande sulla sua ultima impresa.
Maestro, ebbe il privilegio di restaurare una delle opere più amate del Bernini.

"Un'emozione indescrivibile, un restauro che è frutto di mesi di ricerca, coordinamento tra la Soprintendenza, la direzione dei lavori, diagnosti restauratori, con i quali, attraverso uno studio sistematico dei documenti d'archivio e del materiale, affreschi, stucchi, stucchi dorati, preziosi marmi policromi, uno straordinario blocco di marmo (vitello) utilizzato per il gruppo scultoreo di Santa Teresa, vetri colorati, bronzo dorato con amalgama di mercurio, è stato possibile affrontare il restauro complessivo della Cappella Cornaro con la consapevolezza di avere l'onore e la responsabilità di mettere le mani su uno dei grandi capolavori del barocco, ideato, progettato e realizzato dal genio di Gianlorenzo Bernini, tanto da essere considerato la sua “opera meno cattiva”. Un lavoro di squadra per un capolavoro assoluto della storia dell'arte”.

Come è nata un'occasione del genere?
”Che dire: fortuna, impegno, caparbietà. Il lavoro del restauratore è un lavoro complesso sotto molti punti di vista: finisci un cantiere e speri di iniziarne un altro e poi un altro, negli anni hai la possibilità di fare tante esperienze. Nel mio caso, mi sono trasferito dalla mia amata Calabria, dove ho deciso di tornare, per lavorare a Roma, Vaticano, Malta, Cina, Israele, Albania. Tante esperienze che ti permettono di crescere per affrontare sfide così importanti. L'estasi di Santa Teresa arriva dopo il restauro di altre importanti opere di Gianlorenzo Bernini di fronte al collega Sante Guido, come la Medusa nei Musei Capitolini e la statua onoraria di Papa Urbano VIII nella Sala degli Orazi e dei Curazi. E poi è arrivata Santa Teresa, la Transverberazione straordinaria, sulla quale siamo intervenuti nel 2015 in occasione del quinto centenario della nascita di Santa Teresa”.

Quali sono state le reazioni del pubblico a lavori terminati?
"Provocando un grande clamore grazie ai giornali, alle televisioni nazionali e internazionali, in questi giorni migliaia di persone stanno visitando la chiesa di Santa Maria della Vittoria accolte dai Carmelitani che da secoli custodiscono questo scrigno di arte e di fede.Migliaia di persone ogni anno si recano a contemplare la Transverberazione di Santa Teresa che Bernini scolpì creando uno dei capolavori senza tempo. L'aver contribuito alla sua conoscenza attraverso il restauro ci riempie di emozioni".