Nigella Lawson: "Chiamarli Spaghetti alla puttanesca? È sgradevole"

Il giornalista e presentatore britannico ha pubblicato due ricette con nomi diversi dall'originale. La puttanesca diventa la pasta delle sciatte, le sgualdrine rosso lamponi ora sono i lamponi rosso rubino.

Puttanesca? No, meglio chiamarla "pasta degli sciattoni".
Non che tu voglia cambiare il nome di un piatto tradizionale, ma solo la sua traduzione.

Perché la rivoluzione lessicale, in nome del politicamente corretto, può prendere piede anche in cucina. Proprio nel nome dei piatti. Come accade con articoli e post della dea domestica Nigella Lawson, per farsi un'idea. In poco meno di un mese, il giornalista e presentatore britannico, inventore del foodporn, ha pubblicato due ricette, con titoli leggermente diversi dall'originale. Niente di strano fin qui, sono in tanti a cambiare nome ai piatti per personalizzarli o renderli più accattivanti. Piuttosto, si richiama l'attenzione sulle motivazioni etiche alla base dei cambiamenti: i nomi originali potrebbero essere offensivi.

Almeno questo sembra essere il pensiero di Nigella Lawson che ha sempre mostrato grande sensibilità sul rapporto tra le donne e la cucina.

Non molto tempo fa hai deciso di reinterpretare un classico italiano - operazione che in passato aveva sollevato non poche polemiche - gli spaghetti alla puttanesca.

Olio, aglio, pomodori, acciughe, olive, capperi, peperoncino, prezzemolo. Non c'è niente negli ingredienti che faccia rabbrividire i puristi come una modifica radicale al piatto che potrebbe avere questo nome perché il proprietario di un bordello lo ha servito. Quello che si nota, invece, è la scelta di chiamarlo "slattern’s spaghetti" (spaghetti della sciatta), piuttosto che "whore’s pasta" (letteralmente "pasta di puttana"), che forse sarebbe una traduzione più corretta.