Pompei la scoperta lascia tutti di gesso: "Trovata..."

Pompei: scoperta tomba con corpo mummificato: è gialla. Ancora un ritrovamento eccezionale a Pompei. Una tomba molto particolare in un periodo in cui i corpi venivano sempre inceneriti in città.

Con il corpo del defunto parzialmente mummificato. E un'iscrizione che conferma che nei teatri della colonia romana veniva recitato anche in greco.

Una tomba molto particolare, recintata, con facciata decorata con piante verdi su fondo azzurro e un periodo in cui i corpi degli adulti venivano sempre inceneriti in città.

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Quest'ultimo ritrovamento è avvenuto nella necropoli di Porta Sarno, ad est dell'antico centro urbano di Pompei. Sulla lastra marmorea posta sul frontone della tomba un'iscrizione commemorativa del proprietario Marcus Venerius Secundio.

L'iscrizione ricorda straordinariamente l'esecuzione a Pompei di rappresentazioni in greco, mai prima direttamente attestate. La scoperta è avvenuta durante una campagna di scavo promossa nell'area della necropoli di Porta Sarno, del Parco Archeologico di Pompei e dell'Università Europea di Valencia.

Storia affascinante
È ancora una volta una storia affascinante e ricca di mistero quella che nasce dall'ultima straordinaria scoperta del Parco Archeologico di Pompei, portata alla luce grazie a una campagna di scavi condotta insieme all'Università Europea di Valencia.
Un ritrovamento su cui sta lavorando un team interdisciplinare di esperti e da cui ci si aspetta molto - sottolineano all'unanimità il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel e Llorenç Alapont dell'Università di Valencia - anche per le condizioni di conservazione del defunto.

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Defunto che appare parzialmente mummificato, il capo ricoperto di capelli bianchi, un orecchio parzialmente conservato, nonché piccole porzioni del tessuto che lo avvolgeva.
Un enigma sul quale stiamo studiando per capire se il corpo fosse stato imbalsamato e perché. "Uno degli scheletri meglio conservati della città antica", anticipa Zuchtriegel all'ANSA.

In effetti, insomma, una miniera d'oro di dati scientifici. "Pompei non finisce mai di stupire, si conferma una storia di riscatto e un modello internazionale", applaude il ministro della Cultura Franceschini, "risultati straordinari che sono motivo di orgoglio per l'Italia".