Lady Camorra arrestata giusto in tempo: stava per uccidere dei bambini

Domani, nel carcere romano di Rebibbia, l'udienza di convalida del decreto di cattura emesso dalla Procura di Napoli (vice pm Giuseppina Loreto, Celeste Carrano e Antonella Serio) contro Maria Licciardi, "signora camorra", bloccata dai carabinieri del Ros all'alba di ieri all'aeroporto di Ciampino da cui stava per partire per Malaga, in Spagna.

In tale occasione, il boss del clan Licciardi non sarà difeso dall'avvocato Dario Vannetiello che ha potuto ottenere riesame in data 11 luglio 2019 l'annullamento di una misura cautelare emessa nei suoi confronti nell'ambito di un blitz della DDA che ha colpito 126 persone, raggiunte per ordine del tribunale e oltre 200 indagati.

Secondo quanto emerge dalle intercettazioni che gli inquirenti hanno registrato a partire dal 15 marzo, grazie alle "cimici" piazzate nella sua abitazione, la compagna della nipote si appropria di 450mila euro e lei, Maria Licciardi, signora di camorra, mostra tutta la sua risolvere davanti a lei pugnalandola, due volte, e poi costringendola a lasciare Napoli dopo che i soldi sono stati restituiti.

Un affare di famiglia che Maria Licciardi (fermata ieri dai Carabinieri del Ros all'aeroporto di Ciampino poco prima di partire dall'Italia per la Spagna), decide di affrontare con aria e ancora una volta in prima persona, senza esitazioni.
La zia Maria viene chiamata dal nipote (figlio di un fratello detenuto al 41bis) per dirimere una faccenda familiare piuttosto cruenta: assassinata la compagna della sorella, figlia di un esponente di spicco del clan Contini (anch'esso membro dell'Alleanza di Secondigliano) in un agguato, approfittando della sua relazione sentimentale, si è appropriato di 450mila euro dalla vendita di una villa di famiglia a Peschiera del Garda (Brescia).

Il giovane, arrabbiato, si propone di vendicare l'insulto sfregiandole il volto ma la zia Maria glielo impedisce. Il 24 aprile, secondo l'attività di intercettazione dei carabinieri del ROS, coordinati dalla DDA, Maria Licciardi è accompagnata a casa della fidanzata della nipote: prima la pugnala a una gamba e al braccio, e poi la minaccia, pesantemente: "attacco i tuoi nipoti dietro la macchina e io ti faccio piangere senza botte", per costringerla a restituire la grossa somma. Non solo. Dopo la restituzione del denaro, che deve avvenire entro due mesi, la ragazza deve lasciare definitivamente Napoli. Altrimenti, la punizione sarà inevitabile.