Viviana e Gioele, il criminologo Lavorino: "Una messinscena". Nuove ipotesi a un anno dalla morte

La morte di Viviana Parisi e del piccolo Gioele resta ancora un mistero. A seguito di un terribile incidente risalente al 3 agosto 2020, mamma e figlio sono stati ritrovati morti in una galleria dell'autostrada Messina-Palermo. Lei fu ritrovata ai piedi di un traliccio vicino al guardrail l'8 agosto, mentre il piccolo di quattro anni venne trovato il 19 agosto in un boschetto distante, sbranato dagli animali selvatici. Questa tragedia è nota come "il giallo di Caronia", dal nome del paese in provincia di Messina dove sono stati ritrovati i corpi.

A quasi un anno dalla loro scomparsa, ritorna a parlare il criminologo Carmelo Lavorino. "Nessun atto aggressivo della madre sul bambino, la dj torinese non si è buttata dal traliccio", dichiara. "Le emergenze, le prove scientifiche, tecniche, investigative  criminologiche - racconta in un video Lavorino, consulente della famiglia Mondello - ci fanno concludere, insieme agli altri esperti della squadra che hanno effettuato l'ispezione cadaverica in esterna a Messina e nei boschi di Caronia, che senza ombra di dubbio Viviana non ha attivato alcun atto aggressivo nei confronti del figlio, non si tratta sicuramente di omicidio-suicidio, e nemmeno la donna è caduta da quel traliccio dove poi è stata ritrovata.

Non ci sono sue tracce sul graticcio né tracce del traliccio su di lei - continua Lavorino - Siamo di fronte a una scena organizzata da una combinazione criminale che voleva portare via Viviana dal pozzo profondo 3,4,5 metri, dove è precipitata insieme al bambino e dove hanno trovato morte per asfissia". Questa ricostruzione era stata già fermamente sostenuta dall'équipe di consulenti della famiglia Mondello coordinati dal professore Lavorino e depositati presso la Procura di Patti dopo tutte le analisi e i rilievi effettuati dal pool nominato dagli avvocati Claudio Mondello e Pietro Venuti.

Qualche giorno fa, il Procuratore capo della Procura di Patti Angelo Vittorio Cavallo ha dichiarato: "Entro la fine di luglio le salme saranno consegnate ai familiari per le esequie e quanto prima saranno archiviate tutte le consulenze". Già nei mesi scorsi il pm Cavallo per il piccolo Gioele aveva affermato: "Dal punto di vista medico-legale è difficile accertare come sia morto, dall'esito e dalle risultanze di tutte le consultazioni che attendiamo, potrebbe emergere qualche elemento che consenta di stabilirlo".

Sono state esaminate tutte le piste, nessuna esclusa, sono state effettuate tutte le indagini di medicina legale. Nulla è stato tralasciato, ad esempio dalle analisi sui morsi presenti sulle caviglie della donna, ai tamponi salivari su tutti i cani di Caronia, sull'auto della dj per vedere se c'erano tracce di sangue, prelievi e confronti del Dna e sulle larve nell'area, analisi su immagini satellitari, sulle tracce di possibili trascinamenti e depistaggi come ipotizzato dal criminologo Carmelo Lavorino e dal suo team.

Il Procuratore Cavallo dopo la consegna di tutte le consultazioni, le analizzerà in modo dettagliato per stabilire cosa sia realmente accaduto a Viviana e Gioele. Intanto Daniele Mondello, padre e marito degli scomparsi, ha organizzato una fiaccolata a Venetico per il prossimo 3 agosto: "Non vogliamo che le indagini vengano chiuse o che i corpi vengano dissequestrati. Sappiamo che il cammino della verità è un cammino lungo e difficile e siamo disposti ad attendere i tempi della giustizia terrena".