La Copa Maradona si GIOCA A NAPOLI! Che vittoria per il Sud

La città partenopea è stata scelta dalla Fifa come sede, il prossimo dicembre o gennaio, della partita valida per la Copa Maradona che vedrà la sfida tra l'Argentina, campione della Coppa America, e l'Italia, vincitrice degli Europei. Un omaggio al D10S del calcio che, ormai leggenda, sembra aver guidato le costellazioni dai cieli così da favorire le vittorie delle due nazioni in cui si è imposto da calciatore.

Il fatto rilevante è aver deciso di farla giocare a Napoli, allo stadio Diego Armando Maradona, ex San Paolo. Quasi che Diego, nell'immaginario collettivo, si identificasse prima di tutto con il Napoli. E poi era anche argentino.

Perché il processo di identificazione di Maradona con Napoli ei napoletani si basa su due presupposti psicologici.

Il primo tiene conto del fatto che, citando Jean Laplanche, l'identificazione è “un processo psicologico mediante il quale un soggetto assimila un aspetto, una proprietà, un attributo, un comportamento di un luogo e si trasforma, in tutto o in parte sul modello di questo, al punto da influenzarne la personalità”.

In sintesi, Diego è nato solo a Buenos Aires, ma è rinato a Napoli come re.

La dinamica dell'identità implica anche una seconda dimensione: mentre ci rendiamo simili agli altri, miriamo a distinguerci, a rivendicare quella distintività. Perché identità è sempre appartenenza: a un luogo, a un sistema culturale, a un contesto sociale.

"Questo successo mi ha reso più felice (di vincere il mondiale) perché ho vinto in casa", ripeteva Diego al San Paolo di Napoli il 10 maggio 1987, giorno del primo Scudetto del Napoli, ai microfoni di un trafelato Giampiero Galeazzi. E nella sua casa, quel luogo dove sono custoditi i nostri ricordi, dove parti di noi e dei nostri cari continueranno sempre ad esistere, ci sarà sempre spazio per il buon calcio.