Il portiere della nazionale ai microfoni di Redbull.com ha rievocato i tempi spensierati della sua infanzia, vissuta in provincia di Napoli. La sua camera da letto e il rapporto con la sorella gli sono rimasti nel cuore, come testimoniano le sue parole: "Vivo a Pompei e dormivo con mia sorella perché mio fratello era già fuori. Nella mia cameretta avevo i poster di Buffon, Dida che sono sempre stati i miei idoli. Avevo una piccola stanza ricoperta di oggetti da calcio. Ho un bellissimo rapporto con mia sorella, è la mia vita.
Mi ha sempre coccolata anche perché sono la più piccola di casa. " La famiglia è molto importante per Gigio. Il padre falegname voleva che lo aiutasse a costruire porte, ma per il giovane l'unica cosa che contava, anche da ragazzo, era il calcio.
Passione sempre sostenuta dall'uomo, a cui il giocatore riserva queste parole:
"Devo tutto a mio padre perché mi ha insegnato l'umiltà e il sacrificio e se sono qui è anche grazie a lui ea mia madre. Ringrazio i miei genitori".
Gigio ricorda bene la telefonata con cui gli disse che avrebbe giocato una partita al Milan:
"Papà ha preso il primo treno ed è salito al Milan. Ho un rapporto incredibile con la mia famiglia e questo mi ha dato la fiducia per restare.
La prima volta che Donnarumma è salito dalla Campania al capoluogo lombardo all'età di 13 anni: "Mia mamma piangeva molto, ho cercato di darle forza e mi sono detta di non mollare. Ero eccitato ma anche un po' giù di morale perché stavo andando in una nuova città che non conoscevo.
Non è stato facile uscire di casa ma al Milan ho trovato un ambiente incredibile. Mi sono trovata benissimo nel settore giovanile, hanno un collegio dove ti fanno sentire a casa