Beppe Grillo: "Mi sono rotto i c***! Conte ha esagerato"

Ci vogliono solo pochi minuti perché il gelo scenda tra le Cinque Stelle. Le parole di Giuseppe Conte nei confronti di Beppe Grillo suonano come "una mirata, meditata spinta pubblica" contro quello che era stato "uno sfogo privato, a tratti ironico, sfuggito malamente dalla bocca dei parlamentari": una distanza che molti pentastellati giudicano "eccessiva" per contenere (e misurare) la controreazione del garante. "Ha esagerato", confida Grillo a chi ha avuto modo di parlare con lui.

L'irritazione del fondatore più che per la mossa di Conte è - come spiegano alcune fonti - "per i toni arroganti di chi non cerca il dialogo ma mette o no". Il giorno prima lui, Grillo, aveva fatto capire che era pronto a sedersi a tavola. Aveva anche scritto in una e-mail i punti che era disposto a discutere. E nonostante le incomprensioni aveva provato anche il biglietto da visita diretto.

Ora i dubbi - anche in chi gli è vicino - si stanno diffondendo. "Come possiamo parlare di diarchia se il leader decide tutto?" Il "prendere o lasciare contiano" lo ha ulteriormente alterato, anche se poco dopo la fine della conferenza stampa dell'ex premier tra i Cinque Stelle iniziano a circolare voci secondo cui la posizione di Conte è più ad uso mediatico e che lo statuto che l'ex presidente del consiglio invierà a Grillo accetta alcune eccezioni fatte dal garante, più che effettivamente trapelate dai ponti del movimento. "Questo silenzio ci sta uccidendo", un parlamentare si lascia andare a tarda sera, sperando in una rapida conclusione.

Di certo Grillo non è contento di essere emarginato o peggio ancora di dare l'impressione di aver rinunciato a tutta la linea Contian. "I punti di divergenza non erano nemmeno così eclatanti come faceva sembrare Conte", c'è chi sottolinea. Un modo forse per accorciare le distanze tra i due. E del resto, ciò che diventa sempre più chiaro è quanto il fondatore tenga al suo (immutato) ruolo di garante.

E forse il punto di caduta di questo tiro alla fune sarà proprio lì, in qualche posizione più morbida. Certo, però, nessuno aveva mai sfidato così Grillo nel Movimento. E tra i Cinque Stelle c'è sempre stata una regola non scritta: "Chi va contro Beppe perde". Ora bisognerà capire se il garante accetterà il guanto di sfida o se deciderà che il matrimonio con Conte per i Cinque Stelle non si farà.