Sanità: un ospedale del Sud si riempie di colori per accogliere i bambini

Completato in un ospedale del Sud il progetto di "Umanizzazione pittorica". Nel reparto di Neurochirurgia e Neurochirurgia pediatrica dell'ospedale Santobono Pausilipon di Napoli sono state inaugurate virtualmente le coloratissime sale per l'accoglienza dei bambini, grazie alla lodevole iniziativa dell'Associazione S.O.S. Sostenitori Ospedale Santobono Onlus e alla preziosa collaborazione di UniCredit Foundation.

"Da anni ci stiamo dedicando a progetti di umanizzazione dell'ospedale che possano rendere l'ambiente più confortevole e funzionale - ha spiegato a Repubblica Ugo de Luca, presidente dell'Associazione Sostenitori Santobono Onlus - ma anche più allegro e colorato e meno traumatico per l'accoglienza dei bambini. Devo dire che questo progetto è uno dei più belli che abbiamo mai realizzato al Santobono e già sta facendo sentire i suoi effetti positivi non solo sui piccoli pazienti, ma su tutti quelli che frequentano l'ambiente, tanto che stiamo programmando altri interventi del genere in ospedale".

A realizzare i meravigliosi dipinti una talentuosa disegnatrice proveniente dalla scuola della Disney, che ha condotto alcuni studi che analizzano il potere curativo di iniziative del genere, insieme al Dipartimento di Psicologia Alma Mater Studiorum di Bologna. Il progetto "Sogni d'oro" colora il corridoio, il soffitto del reparto, l'accettazione, le medicherie e tutte le stanze di degenza, ed è stato realizzato grazie alle tecniche innovative della Sally Galotti Healthcare Design, in collaborazione con il primario del reparto, Giuseppe Cinalli.

"Si tratta di un'iniziativa molto bella - ha dichiarato Annalisa Areni, Regional Manager Sud di UniCredit - ed è per questo che, grazie a UniCredit Foundation con l'iniziativa 'Call for the Regions Carta E 2019', abbiamo voluto dare il nostro contributo alla realizzazione di questo progetto. L'importanza dell'umanizzazione delle cure è infatti ancora più sentita vista l'emergenza sanitaria in atto, con i pazienti ospedalieri che vivono in isolamento forzato a causa del Covid-19 e, più in generale, per i degenti dei vari reparti che, in conseguenza delle restrizioni in corso, sono lontani dagli affetti familiari".