Al Sud il primo spazioporto italiano: "E' la sfida di un futuro sempre più vicino"

Al Sud nasce il primo spazioporto italiano. L'aeroporto "Marcello Arlotta" di Grottaglie, in provincia di Taranto, ospiterà il primo complesso di strutture, fisiche e tecnologiche, per il lancio dei voli nello spazio a scopi scientifici e tecnologici. A comunicare la notizia è Aeroporti di Puglia, che ha annunciato il via libera dato il 21 ottobre scorso, in occasione dell'ultimo Consiglio di Amministrazione dell'Enac, il quale ha approvato il "Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli spazioporti".

L'Italia è il primo Paese in Europa a dotarsi di questo regolamento per realizzare e gestire uno spazioporto sul proprio territorio. Partirà dunque il processo che consentirà di utilizzare l'aeroporto di Taranto-Grottaglie anche come spazioporto nazionale, secondo quanto prescritto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti con decreto n.250 del 2019, e - come sottolinea in una nota Aeroporti di Puglia, società che gestisce lo scalo pugliese - arricchire l'offerta infrastrutturale nazionale nell'ottica di una strategia di sviluppo dell'intero sistema di aviazione.

"Esprimo la mia più viva soddisfazione - ha commentato Tiziano Onesti, il presidente di Aeroporti di Puglia - per questa decisione i cui benefici si riflettono non solo sullo scalo e sulla società, ma anche sull'intero territorio pugliese e nazionale. Grottaglie, quale unico spazioporto italiano, rappresenta la sfida del futuro, un futuro sempre più vicino, verso il quale Aeroporti di Puglia, insieme ad Enac e alla Regione Puglia, con il supporto lungimirante del Governo centrale, lavora da anni.

Grottaglie, infatti, non può essere considerato solo un aeroporto 'tradizionale', bensì una base strategica sulla quale si concentrano interessi industriali, di ricerca e di innovazione, e dove si possono sperimentare le tecnologie e le applicazioni più avanzate nei più svariati settori finalizzate - in ultima analisi - a migliorare la qualità della nostra vita".

"L'approvazione del Regolamento - si legge in una nota di Enac - rientra nella più ampia regolazione delle attività commerciali suborbitali, che include, tra l'altro, le operazioni di volo e i servizi di navigazione aerea, ed è essenziale per consentire al Paese di realizzare un accesso autonomo allo spazio, in attuazione delle strategie in materia di space economy".