Tumore al colon, dal Sud uno studio individua chi risponde meglio alla chemioterapia

Dal Sud arriva un importante studio scientifico per individuare i pazienti che rispondono meglio alla chemioterapia adiuvante e dunque hanno maggiori possibilità di sopravvivenza. La ricerca ha avuto un riscontro positivo anche all'estero e vede protagonista l'Istituto per i tumori Pascale di Napoli, il primo centro oncologico internazionale per la lotta al melanoma.

Pubblicato sulla rivista "Journal of Clinical Oncology", lo studio multicentrico, partito dalla città partenopea nove anni fa, ha impatto notevole sui pazienti affetti da carcinoma del colon in stadio avanzato. "L'importante studio dimostra - spiegano all'Istituto per i tumori Pascale - che la risposta immunitaria documentata sul tessuto è in grado di definire una coorte di pazienti che hanno uno prognosi migliore e un'ottima risposta alla chemioterapia adiuvante".

Come riportato dal quotidiano 'Il Mattino', Gerardo Botti è coautore dello studio insieme con l'oncologo Paolo Ascierto, l'anatomopatologa Fabiana Tatangelo, il chirurgo Paolo Delrio. Lo studio è partito da Napoli nel febbraio 2011 e il Pascale è il centro in Italia che ha registrato il maggior numero di pazienti, circa 200, su un totale di 2.681. Sono stati inclusi tutti coloro che sono stati colpiti dal tumore al colon in stadio da I a III. Il punteggio alto è stato associato a una maggiore possibilità di sopravvivenza.

Nello specifico, i pazienti con un immunoscore alto presentavano minori possibilità di recidiva a 5 anni dalla diagnosi (che riguardava solo l'8% delle persone con alto immunoscore rispetto al 19% di quelli con un livello medio e al 32% di quelli con livello basso). Nei pazienti con alto immunoscore si è registrato un miglioramento della sopravvivenza globale del 56% rispetto ai pazienti con livelli bassi.

Un altro grande traguardo per l'Istituto tumori Pascale di Napoli e il suo team di medici, tra cui spicca ancora una volta il nome di Paolo Ascierto, diventato celebre in tutto il mondo per la sua battaglia contro la pandemia e considerato il primo esperto al mondo nell'ambito della ricerca sul melanoma, secondo una classifica stilata dal sito americano Expertscape.