Intelligenza artificiale, al Sud l'algoritmo per ridurre i tempi di attesa in ospedale

Da un ateneo meridionale arriva un algoritmo in grado di prevedere il carico di lavoro delle strutture sanitarie e dei centri unici di prenotazione per ridurre i tempi di attesa dei cittadini. E' l'obiettivo del progetto scientifico Up-i-One, "Cup-in-un-click", realizzato dal laboratorio di ricerca Mathematical Modelling and Data Analysis Laboratory del dipartimento di Matematica e Applicazioni Renato Caccioppoli dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione con il Cini e diversi partner industriali.

Si tratta di una valida dimostrazione di come l'intelligenza artificiale possa essere utilizzata per migliorare il sistema sanitario pubblico: i primi risultati dello studio realizzato nell'ateneo partenopeo sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale "Nature Scientific Reports". Partendo dalle informazioni amministrative sulla storia clinica del paziente, lo scopo dell'algoritmo è quello di prevedere se e in quale struttura prenoterà un appuntamento.

"L'algoritmo analizza i dati pregressi dell'utenza per quanto riguarda le prestazioni sanitarie in regione Campania e tira fuori una predizione a breve e lungo termine del carico di lavoro delle singole strutture - ha spiegato al quotidiano 'Il Mattino' Francesco Piccialli, docente di computer science presso il dipartimento di matematica e applicazioni Renato Caccioppoli e coordinatore dello studio - Siamo in grado di dire da qui a una settimana, quindici giorni, quale sarà il numero di persone che andrà a prenotare una determinata prestazione in una data struttura".

Con questo metodo scientifico, ha chiarito il docente "è possibile andare a decongestionare particolari giornate o momenti di picco e direzionare al meglio i cittadini all'interno delle molteplicità delle Asl con un notevole vantaggio per i cittadini e le comunità in termini di tempi di attesa". Un'idea rivoluzionaria, dunque, che permetterà di non intasare le strutture sanitarie in questa delicata fase storica di emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, di modo da evitare quanto più possibile la diffusione del contagio.