Arriva l'orologio salva-infarto: è stato inventato dai ricercatori meridionali

Elettrocardiogramma con un orologio? Presto al Sud si potrà! Uno studio dell'Università di Catanzaro è stato pubblicato su JAMA Cardiology, ed è pronto a dimostrare che, se usato in modo corretto, uno smartwatch può salvare la vita, aiutando a scoprire se il dolore al petto è preoccupante e riducendo così i decessi per infarto.

Come in tutte le altre cose, ma forse per l'infarto ancora di più, è fondamentale per la sopravvivenza ridurre i tempi di diagnosi. E' con questa mission che nasce la sperimentazione sugli smartwatch, allo scopo di arrivare a fornire un reale elettrocardiogramma. La coordinatrice della ricerca, Carmen Spaccarotella della Divisione di Cardiologia e Centro di Ricerche in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università Magna Graecia di Catanzaro ha dichiarato che "un Ecg tempestivo è fondamentale per la diagnosi di infarto, ma non sempre è prontamente disponibile in caso di sintomi sospetti; gli smartwatch, invece, sono al polso di un numero sempre più elevato di persone, mentre gli Ecg standard prevedono l’applicazione di elettrodi che misurano l’attività elettrica del cuore in punti diversi sul torace".

Oggi, questi orologi considerati "intelligenti" sono sempre più ricchi di funzioni, e nel caso del dispositivo, oltre a rivelare aritmie come ogni smartwatch, esso è in grado di fare anche un ECG a nove derivazioni, con una precisione del 94%: "Sono programmati per effettuare una sola derivazione elettrocardiografica, consentendo perciò di esplorare l’attività elettrica di una parte soltanto del cuore. Il nostro studio ha dimostrato che è possibile spostare l’orologio in diverse posizioni del corpo, effettuando così una misurazione a nove derivazioni analoga a quella di un ECG standard”, ha continuato la ricercatrice.

Non è l'unico caso in cui un orologio può essere utilizzato in ambito sanitario. In questi mesi, infatti, è stato proposto di utilizzarlo per monitorare le condizioni dei pazienti affetti da Coronavirus e in isolamento domiciliare.