Etna, scoperto il meccanismo che permette di prevedere le eruzioni

Un importante studio dei ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e dell’Istituto superiore ha permesso di comprendere meglio i meccanismi delle eruzioni dell'Etna e anche in un certo senso di prevederle. Ci sarebbe, infatti, un segnale "sentinella", che farebbe capire quello che di lì a poco sta per avvenire: "Lo scivolamento del fianco orientale dell’Etna agisce come una valvola che favorisce o inibisce le eruzioni nel settore immediatamente a monte e la variazione della velocità dello scivolamento può essere considerata una sentinella per eventuali eruzioni parossistiche e/o processi di intrusione di magma”.

La ricerca, ovviamente dal calibro internazionale, è stata pubblicata anche sulla rivista statunitense “Flank sliding: A valve and a sentinel for paroxysmal eruptions and magma ascent at Mount Etna, Italy”. L'autore dello studio, Giuseppe Pezzo, ha spiegato all'ANSA in cosa consistono i risultati: "Una complessa analisi multidisciplinare ha evidenziato come il continuo movimento del fianco orientale dell’Etna ha favorito nel tempo l’intrusione di magmi nell’area immediatamente a monte il collasso stesso, nelle zone di frattura note come Rift di Nord-Est e di Sud dell’area sommitale del vulcano. La geometria e l’ubicazione di questi volumi di magma appare coerente con antiche strutture tettoniche, messe in evidenza dai dati di tomografia sismica, che dislocano la crosta sotto l’edificio vulcanico favorendo la risalita di magmi verso la superficie”.

“Le risalite magmatiche – ha aggiunto invece Mimmo Palano, coautore della ricerca – a causa delle pressioni interne dei magmi, provocano un allargamento di diversi metri di tutto l’edificio vulcanico e imprimono un’accelerazione al movimento del fianco orientale”. Un passo avanti importante, quindi, nella sempre più approfondita conoscenza dei meccanismi che regolano il funzionamento del vulcano siciliano, le cui eruzioni rappresentano sempre momenti di grande spettacolo. L'ultima attività eruttiva è stata registrata nella notte tra 10 e 11 agosto, quando il vulcano ha dato vita a dei veri e propri spettacoli pirotecnici.