Parte dal Sud l’esperimento nello spazio per la prevenzione dell’osteoporosi

E' stato firmato un accordo tra il consorzio Ali (Aerospace Laboratory for Innovation) e la Nanoracks Europe, società europea del gruppo XO Markets Holdings Inc. insieme alla Nanoracks Llc (Usa), per il lancio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale di un esperimento di biologia ideato dal Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e ingegnerizzato dalla società Marscenter.

Napoli, quindi, si conferma un polo di eccellenza internazionale per gli esperimenti scientifici nello spazio. Questo esperimento, come specificato in una nota diffusa dai firmatari dell'intesa, punta “a caratterizzare alcuni elementi funzionali per la prevenzione dell’osteoporosi, e rappresenta il primo passo di un’attività più ampia di ricerca sulla Terra e nello Spazio, i cui risultati saranno utili non solo per la prevenzione dell’osteoporosi nei voli spaziali, un fenomeno molto sentito dagli astronauti, ma anche per il miglioramento delle terapie osteoporotiche nei pazienti comuni”.

Nello specifico, come scrive ildenaro, questo progetto prevede la realizzazione di un prototipo di capsula spaziale in grado di rientrare dallo spazio grazie alla tecnologia proprietaria IRENE® ed è condotto in partenariato con il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (Cira) e la Space Factory. Questa iniziativa rientra in quelle previste dal progetto Ca.Di.Ra (Capsula di rientro atmosferico) coordinato dalla società Ali e finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del Por Fesr Campania 2014/2020- Asse Prioritario 1 “Ricerca e Innovazione”.

“Sono particolarmente orgogliosa dell’iniziativa – dichiara Veronica La Regina, amministratore delegato Nanoracks Europe – perché coinvolge interessi non solo del settore spaziale, per definizione abituato a volare, ma anche di attori che si avvicinano allo Spazio per la prima volta. Con ReaDI FP si avvia con ALI ed il Marsacenter un percorso di esperimenti scientifici che avrà l’obiettivo di poter fornire in tre anni servizi non solo di accesso allo spazio ma anche di rientro dallo spazio grazie alla disponibilità della piattaforma IRENE-SAT che si realizzerà con la start up Space Factory”.