In questi mesi di emergenza Coronavirus sono state l'oggetto più richiesto e a volte "desiderato" del momento. Le mascherine sono un bene in questo momento di prima necessità, oltre che un sistema di sicurezza obbligatorio quando si è fuori dalla propria abitazione. E in questi mesi di pandemia ne sono state realizzate tantissime, di tutti i tipi e per tutte le esigenze. Ma sono davvero tutte protettive?
L’Università degli Studi di Catania e i Laboratori Nazionali del Sud (LNS) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sin dallo scorso marzo hanno messo su un laboratorio Anti-Covid Lab che verifica le qualità dei tessuti che poi serviranno a realizzare le mascherine e gli altri dispositivi di sicurezza. Così, alcune aziende hanno ottenuto il via libera dall'Istituto Superiore di Sanità per chiedere supporto proprio al Laboratorio citato.
Stamattina, la trasmissione Mattino Cinque, in onda su Canale 5 e condotta da Federica Panicucci, è entrata con le telecamere all'interno del Laboratorio, per mostrare in diretta le analisi effettuate sulle mascherine, e i diversi risultati che sono emersi.
Come evidenziato da uno dei professori che conducono le analisi, il tessuto di alcune mascherine chirurgiche non sarebbe efficace in presenza di batteri. Bisogna stare molto attenti, soprattutto a quelle realizzate in casa, che il più delle volte non sono a norma, proprio perché le mascherine vanno fatte con tessuti particolari e seguendo specifici parametri.
Le mascherine chirurgiche, utilizzate ad uso sociale (cioè utilizzate dai cittadini comuni e non, per esempio, dai medici all'interno degli ospedali), hanno una capacità batterio-filtrante diversa le une dalle altre, a seconda del materiale. E' importante, quindi, cercare di capirne la differenza e puntare sempre a quelle che superano i test di laboratori come questo di Catania.
Ricordiamo, comunque, che in assenza di mascherine chirurgiche, è meglio comunque indossare quelle artigianali piuttosto che uscire senza alcuna protezione.