Non solo cibi e frutti, al Sud esistono anche tante piante che possono essere utilizzate per alleviare dei piccoli disturbi fisici. In questo articolo vi parliamo del Bagolaro, una pianta tipica del Mediterraneo, che fa parte della famiglia delle Ulmaceae. E' molto diffusa in Sicilia ed è compresa tra le specie protette del Parco dell'Etna. In altezza non si sviluppa molto, ma vive per tantissimo tempo, anche 2-3 secoli.
Il termine Bagolaro deriva dalla parola bagola, che è un termine dialettale che significa "manico", per la sua conosciuta efficacia nell'utilizzo del suo legno per realizzare manici. Questo legno è chiaro, duro, flessibile ed elastico, molto usato per mobili, attrezzi agricoli e lavori al tornio.
Gli effetti curativi del Bagolaro sono molteplici, grazie ai tanti principi attivi presenti. Le sue foglie, infatti, hanno un potere astringente, rinfrescante e lenitivo, e sono utili in caso di diarree, enteriti e infezioni intestinali. Le stesse proprietà sono ovviamente utili anche per alleviare le infiammazioni del cavo orale e della gola, tra cui gengiviti e faringiti, attraverso sciacqui e gargarismi.
Il bagolaro si può assumere tramite dei decotti: 2 g. in 100 ml d’acqua, 2-3 tazzine al giorno; per gargarismi fare decotto con 5 g. di foglie in 100 ml d’acqua. Avvertire il medico, ovviamente, prima di utilizzarlo.
Il Bagolaro, inoltre, è molto usato nelle alberature stradali, visto che si tratta di una pianta che si adatta benissimo all'ambiente urbano e che resiste anche all'inquinamento atmosferico dovuto al traffico. I suoi frutti sono amati dagli uccelli e da essi si ricava un olio. Questo albero era chiamato in passato anche "albero dei rosari", visto che con i suoi semi si era soliti costruire dei rosari.
La sua fioritura avviene in Primavera, a marzo-aprile, i frutti invece è utile raccoglierli nel periodo settembre-ottobre, quando giungono a maturazione.
