Coronavirus, medico del Nord: "Siamo fieri di aver collaborato con il Sud"

Nonostante l'ultima settimana una sterile polemica abbia contrapposto ancora una volta Nord e Sud nei salotti mediatici, in questa emergenza Coronavirus l'Italia si è dimostrata  unita. Tante le donazioni e la solidarietà che hanno caratterizzato queste settimane difficili, tanti i pazienti del Nord curati e guariti negli ospedali del Meridione. Uno di questi è E.C., un magazziniere in pensione originario di Bergamo. Colpito dal Coronavirus, è stato trasferito all’Ospedale Civico di Palermo a causa della carenza di posti in terapia intensiva in Lombardia.

Al suo risveglio, ha ringraziato i medici del Sud che gli hanno salvato la vita: “In rianimazione sentivo l’accento siciliano, ma pensavo a qualche medico emigrato. Mi dicevano che ero a Palermo, ma pensavo scherzassero. Qui mi hanno resuscitato. Ci sono infermieri e medici speciali.

A rendere ancora più bella la sua storia e rafforzare il legame Nord-Sud è stata Rita Moro, referente del Distretto Bergamo dell'Agenzia di Tutela della Salute, che è attiva sul territorio lombardo per aiutare i casi che necessitano un coordinamento. La Moro ha parlato proprio del signor Ettore: "A marzo - racconta la dottoressa - è stato necessario trasferire il paziente dall'Ospedale Papa Giovanni XXIII, ormai subissato dalle richieste di ricoveri e dalle necessità di cure di terapia intensiva, all'Ospedale Civico di Palermo. Pur conscia della situazione di assoluta emergenza in cui versavano i presidi della nostra provincia, ho pensato allo sgomento della famiglia al pensiero di un trasferimento a 900 chilometri di distanza".

E invece la decisione di trasferirlo al Sud è stata vincente: "Dico "vincente" perché solo la scelta di unire le forze a disposizione ha permesso di salvare una vita. Una storia a lieto fine come questa ci permette, anche se stremati, di essere fieri di aver lavorato insieme per riportare alla vita e alla normalità una persona".