Liliana Segre sotto scorta dopo le minacce: la Cgil di Lecce chiede la cittadinanza onoraria

Liliana Segre è stata messa sotto scorta, oggi a quasi 90 anni. La sua vita sarebbe in pericolo a causa dei circa 200 messaggi di odio e minacce di morte che riceve ogni giorno. Il motivo? È ebrea!

Sperava che ormai la sua vita fosse in discesa, dopo aver vissuto nei campi di concentramento nazisti. Ma ancora oggi è vittima di razzismo. E proprio per questo le è stata assegnata la scorta di due carabinieri che dovranno proteggerla nei suoi spostamenti.

Sono in tanti ad essere amareggiati per tutto l'odio che si sta riversando contro la senatrice Segre. Tanto che stanno nascendo numerose iniziative proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo argomento.

Cittadinanza onoraria di Lecce a Segre?

Tra le varie iniziative, la Cgil di Lecce ha chiesto al sindaco Carlo Salvemini di conferire la cittadinanza onoraria alla Segre, dopo il post offensivo scritto dal segretario cittadino della Lega Riccardo Rodelli, poi dimessosi dal ruolo.

Rodelli, aveva definito Liliana Segre “una nonnetta” usata come “avanguardia e maschera”, un personaggio "che non può essere attaccato, una vecchietta ben educata, reduce dai campi di concentramento, mai eletta. La Mrs. Doubtfire di Palazzo Madama".

In una lettera, la segretaria generale Valentina Fragassi ha chiesto al sindaco di Lecce di rendere Liliana Segre, cittadina onoraria, "perché distintasi nel corso della sua vita in azioni di alto valore a vantaggio della nazione e dell’umanità intera, grazie alla sua instancabile opera di testimone della Shoah".

Sarebbe un atto di scusa nei confronti della senatrice che nei giorni scorsi era stata attaccata duramente dall’ex responsabile cittadino della Lega, Riccardo Rodelli. La Fragassi ha definito vergognose le esternazioni sulla Segre e ha aggiunto: "Un atto vile nei confronti di una testimone della Shoah sopravvissuta all’orrore del campo di concentramento. Vedere accostata la nostra città a certe dichiarazioni è un duro colpo per chi ama Lecce e ne conosce lo spirito libero e democratico. Quelle vergognose parole rischiano di infangare il nome di una comunità da sempre votata all’accoglienza, alla tolleranza, al rispetto dell’altro e di offuscare l’immagine stessa della città. Riteniamo per questo motivo che sia necessaria una presa di posizione forte, ufficiale e simbolica per ribadire il carattere democratico di Lecce e per manifestare concretamente vicinanza e solidarietà alla senatrice a vita".

Rodelli si difende dalle accuse

Rodelli, dopo la bufera politica scatenata dalle sue frasi, è stato costretto a dimettersi, si è difeso dicendo: "Sì, ho sbagliato ma io non ho offeso la senatrice Segre. Anzi, io gli ebrei li ho difesi. Chiedo scusa. Ma, ripeto, non per le offese che non ho fatto. Ho solo ingenuamente scritto frasi con un’ironia non appropriata. E sono dispiaciuto davvero. Sono finito in un tritacarne assurdo anche perché trovo inammissibile equiparare l’antisemitismo alla lotta contro l’immigrazione clandestina".

Anche a il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha sottolineato come sia importante non rimanere indifferenti e non sottovalutare queste minacce ricevute dalla senatrice:

“Liliana Segre, 90 anni, sopravvissuta al campo di concentramento ed alle camere a gas di Auschwitz, da oggi è sotto scorta. La misura di protezione l’è stata imposta dallo Stato a causa delle ignobili minacce che riceve quotidianamente. L’ex Ministro degli Interni, Matteo Salvini, per tutta risposta, si limita a minimizzare la cosa paragonandosi a Lei e dichiarando che “anche lui riceve ogni giorno minacce”. È un segnale pericolosissimo per la nostra democrazia e noi ci schiereremo sempre dalla parte di Liliana”.