Sopravvissuta al crollo della scuola di San Giuliano, Veronica è diventata maestra: "Ho tanto da dare"

È impossibile dimenticare la tragedia che ha colpito San Giuliano di Puglia (Campobasso). 17 anni fa una scossa di magnitudo 6 fece crollare la scuola del paese uccidendo 27 bambini e una maestra. Nonostante sia passato tanto tempo, il dolore è ancora forte e il ricordo di questa tragedia continua a intristire i cuori. Ma c'è chi non si è lasciato abbattere e ha deciso di costruire la propria vita non dimenticando l'esperienza vissuta.

Stiamo parlando di Veronica D'Ascenzo. Aveva 7 anni quando la sua scuola crollò. È una degli studenti che sono sopravvissuti alla tragedia di San Giuliano di Puglia. La ragazza oggi ha tagliato un importante traguardo: si è laureata e diventerà maestra. Ha deciso di lavorare nella scuola nonostante il suo passato.

In un'intervista a Tagadà, Veronica ha affermato: "Ho voluto fare un lavoro che mi desse modo di ricambiare tutta la solidarietà che ho ricevuto: l'insegnante riesce ad arrivare nel cuore di ogni allievo e mette le basi per quello che sarà l'adulto di domani. Io vivo serenamente, mi sveglio sempre col sorriso. E ricordo ogni giorno i miei compagni morti quel giorno, gli angeli di S. Giuliano, in chiave positiva".

Veronica ricorda ancora chiaramente quel terribile giorno: "Dovevamo festeggiare Halloween la prima ora ho avuto la maestra Carmela, poi mancava la maestra della seconda ora e siamo stati divisi in altre classi, io ero capitata in prima e mi sono trovata in fondo alla classe. Ad un certo punto sentimmo una scossa fortissima: rimasi immobile in piedi, il rumore era assordante, vidi le finestre rompersi e l'insegnante con il volto terrorizzato. Vidi poi parte della parete che mi veniva addosso, a quel punto ho perso i sensi. Sotto le macerie era tutto buio ma avevo la testa protetta da un tavolo diverso dai soliti banchi. Quella è stata la mia salvezza".

Con tranquillità racconta che poi, dopo essersi svegliata, si è messa a parlare con l'amica Rachele: "Ci siamo mantenute sveglie, abbiamo parlato. Un adulto in una situazione del genere va in panico, mentre è la calma che bisogna mantenere. Capivo che era una situazione strana ma non avevo capito la gravità, non avevo capito che la scuola mi era caduta addosso, per me la scuola era la quotidianità il mio centro, era impossibile che mi cadesse addosso".

Prima dell'arrivo dei soccorsi sono passate 8 ore davvero molto dure: "Mi sentivo molto stanca, avevo ferite, sentivo il mio sangue in gola e a volte mi sentivo soffocare. In certi momenti perdevo i sensi anche perchè c'era un forte odore di gas. Speravamo che venisse qualcuno a prenderci".

Veronica aveva solo una mano fuori dalle macerie: "Riuscivo ad allungarla e sentivo la mano di Martina, l'altra mia amica, aveva una manina paffuta e morbida. La chiamavo e non mi rispondeva, le stringevo il dito che a poco a poco diventava sempre più freddo. Ma io in quel momento pensavo che Martina stesse dormendo…".

Di quella classe si sono salvate solo Veronica, Rachele e la maestra. La tragedia è davvero molto sentita, infatti nel paese di S. Giuliano manca l'intera generazione del 1996, infatti sono morti tutti i bimbi della prima elementare.

Oggi Veronica è piena di speranze e ha grandi ambizioni per il futuro: "La mia è stata una infanzia difficile ho dovuto lavorare sulla perdita di mio cugino e dei miei amici. La fortuna è stata avere vicino persone che ci hanno arricchito, come il personale della Protezione Civile e i vigili del fuoco che mi hanno salvato, se sono viva è anche grazie a loro. Per questo quando mi sono trasferita a Roma per l'università ho voluto fare un lavoro che mi desse modo di ricambiare la solidarietà ricevuta: l'insegnante".

Veronica è un grande esempio di coraggio e determinazione, tipiche del Sud Italia. La sua è una storia che va condivisa.