Tav al Sud? Le grandi opere sono ferme ai Borbone

Quando arriverà la Tav al Sud? Questa è una domanda lecita che potrebbe fare qualsiasi cittadino che vive nel Meridione di Italia. La risposta è tutt'altro semplice da dare. Infatti, nonostante tante promesse di investimento e tanti discorsi politici, si può dire che le ultime grandi opere di comunicazione realizzate nel Mezzogiorno sono state realizzate dai Borbone all'epoca del Regno delle due Sicilie.

Infatti fu grazie a questi regnanti illuminati che nel 1839 (180 anni fa) nacque la prima linea ferroviaria del territorio italiano. La Napoli-Portici servì per collegare il porto con gli stabilimenti manifatturieri e per trasportare passeggeri. Poi la rete si estese arrivando a Castellammare di Stabia a Sarno, poi verso Capua e Caserta, con progetti di espansione verso l'Adriatico. Ma l'espansione fu bloccata dalla nascita dell'Italia, infatti i Borbone dovettero interrompere la costruzione di linee ferroviarie e l'espansione delle flotte mercantili.

Le grandi opere al Sud dai Borbone in poi

Ma cosa è cambiato dall'Unità d'Italia ad oggi nelle zone del Mezzogiorno per quanto riguarda le grandi opere ferroviarie? In alcune zone, purtroppo non è cambiato quasi nulla. L'alta velocità al Sud si ferma a Salerno: dei 1.350 chilometri di rete, circa l’86,7% è presente nel Centro-Nord e solo il 13,3 per cento al Sud. Ci sono ancora numerose aree del Sud che aspettano l'arrivo della strada ferrata, come Matera, nonostante sia Capitale europea per la cultura 2019. Basti pensare che al Sud, ogni giorno, circolano meno treni che nella sola regione Lombardia.

Il divario infrastrutturale tra Nord e Sud cresce sempre di più anche confrontando i progetti, i fondi, gli investimenti: su 71 progetti programmati nel piano triennale dei trasporti 2017/2020 solo 2 riguardano il Sud. Nonostante il Sud sia il miglior cliente del Nord, con un giro di affari di circa 70 miliardi di euro all'anno, ben tre volte le esportazioni dei loro prodotti in tutta Europa, è inspiegabile il motivo per cui anche il Nord non spinga ad incrementare le infrastrutture del Mezzogiorno.

Bisognerà aspettare il ritorno dei Borbone per poter completare le grandi opere al Sud e poter collegare il paese in modo più diretto e capillare, come un unico grande paese e non come uno stato tagliato in due pezzi?

Conte annuncia il completamento dell'alta velocità al Sud

Intanto la questione è ancora centrale nell'agenda politica del Governo Conte. Il presidente del Consiglio ha spiegato che «il piano straordinario per il Sud sarà strutturale» e che dovrà comprendere anche il potenziamento della rete ferroviaria «sia per quanto riguarda l’Alta velocità sia il trasporto pubblico locale». E in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno ha detto: «Negli ultimi mesi c’è stato già un lavoro costante per la realizzazione della linea Napoli-Bari. Dall’Europa ho percepito un clima molto positivo di fronte alla richiesta di creare un regime speciale per il Sud, che abbia carattere strutturale».

Vedremo finalmente la TAV anche al Sud?