Belen, catastrofe giudiziaria: la foto-vergogna finisce in tribunale

Da semplice gossip, il caso di Belen Rodriguez all'ospedale di Padova rischia di finire in tribunale. Riassumiamo la storia: la bella showgirl argentina ha scelto il Giustiniano, ospedale della città veneta, per dare alla luce il suo secondo figlio, la piccola Luna Marì, avuta dal nuovo compagno Antonino Spinalbese e nata lo scorso 12 luglio, poche ore dopo il finale di Euro 2020 tra Italia e Inghilterra. Nei giorni successivi, nei pressi di un ascensore della struttura, è apparso un cartello che, fotografato, ha presto fatto il giro della Rete: ¨Cause Belen e fino a nuovo avviso, i pulsanti relativi al terzo piano della divisione ostetrica sono disabilitati ¨. Immediata la polemica contro i gestori dell'ospedale. Il cartello, siglato PI (acronimo che indicherebbe il Personale Infermieristico), ha costretto l'azienda sanitaria a smentire l'accaduto: ¨La direzione assicura che il reparto sia accessibile in questo momento... Quanto all'avviso, era uno scherzo¨ .

Un'enfasi che poco o nulla ha convinto il Codacons. Anche l'associazione dei consumatori guidata da Carlo Rienzi, già in guerra con Fedez a suon di stalking e controquerela, ha sporto denuncia contro l'ospedale Giustinianeo chiedendo l'apertura di un'inchiesta. Crimine ipotizzato? Pesantuccio: ¨Interruzioni del servizio pubblico¨, ma anche ¨abuso d'ufficio¨. da una struttura pubblica non giustificata da comprovate esigenze, con palese violazione dei protocolli a danno di tutti gli altri pazienti e personale, ed evidenti disuguaglianze di trattamento rispetto alle altre madri ricoverate in ospedale. Sui suoi social invece Belen, che è già tornata a casa dove ha presentato l'ultima arrivata al fratellino Santiago, continua a tacere senza commentare. Forse l'unico modo per superare il temporale estivo.