Elezioni 2020, no alla proposta del 20 settembre. C'è una nuova data

AGGIORNAMENTO (18:10)

Stando alle ultime indiscrezioni in nostro possesso, durante la riunione di questa mattina non si sarebbe raggiunto un accordo tra le parti, tanto che la commissione sarebbe saltata per ostruzionismo tra le opposizioni. Ora - pare - si stia trattando su una nuova data: il 27 settembre.

Secondo l'agenzia Adnkronos, nella riunione attualmente in corso tra il premier Giuseppe Conte, i capidelegazione delle forze di maggioranza, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e i ministri Luciana Lamorgese, Federico D'Incà e Francesco Boccia, si starebbe definendo la data dell'election day. Le indiscrezioni parlano del 20 settembre 2020 per il ritorno alle urne per le 7 Regioni interessate (Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle d'Aosta), ma anche per indire le comunali e il referendum sul taglio dei parlamentari.

Si attendono ovviamente annunci ufficiali ma, se fosse confermata, la nuova data sarebbe leggermente posticipata rispetto alle previsioni iniziali (che parlavano del 13-14 settembre).

Ovviamente, com'è risaputo, le elezioni erano previste per maggio, ma l'emergenza Coronavirus ha fatto slittare anche quelle, oltre a tutti gli altri "programmi" prefissati in Italia e nel mondo.

Saranno tanti i comuni del Sud che andranno al voto alla fine di questa estate strana, più di 500. Le regioni meridionali interessate, lo ricordiamo, saranno invece due: Campania e Puglia (in Calabria si è già votato).

Ricordiamo che alle elezioni regionali, a differenza delle amministrative, non è previsto alcun ballottaggio, tranne che in Toscana, con il candidato che prende anche un solo voto in più dei suoi avversari che viene poi eletto governatore.

Resta da capire se le elezioni saranno svolte in giorni diversi o se saranno accorpate in un unico "election day", come sembrano confermare le indiscrezioni.

Tanti anche i comuni meridionali importanti che andranno alle urne: Crotone, Reggio Calabria, Chieti, Matera, Pompei, Sorrento, Andria, Trani, Nuoro. Solo in Sardegna saranno ben 161 ad andare alle urne.

Numeri importanti, che mostrano come il destino politico di tante realtà meridionali sia appeso ancora al filo dell'incertezza e delle decisioni che saranno prese dal Governo in queste ore, e di cui si attende solo la nota ufficiale.