Immagina di dover affrontare la più grande sfida della tua vita e di trasformare ogni ostacolo in un motivo per andare avanti, fino a toccare il cielo con un dito. Questo è il viaggio straordinario di Loida Zabala, una guerriera che ha reso il suo travaglio una traccia luminosa nel mondo del paralimpismo.
Loida viene da un piccolo paese di nome Losar de la Vera, in Cáceres, e proprio come molti dei suoi abitanti è tenace e grintosa. Eppure, quello che la distingue non è solamente la sua origine, ma la capacità di fronteggiare un destino avverso trasformandolo in una fonte di ispirazione. La diagnosi di cancro terminale, lontano dall'essere un limite, è stata per lei il motore di una carriera piena di trionfi.
La combattente paralimpica
Avete mai sentito parlare di Loida Zabala? Prima ancora di diventare una delle atlete paralimpiche più rispettate di Spagna, a soli 11 anni una brutta infezione alla medula spinale le ha sottratto l'uso delle gambe. Non si è persa d'animo, ma ha scritto la sua storia in un'altra maniera, dedicandosi al sollevamento pesi. Nel 2023 il destino le ha riservato un altro colpo basso: un cancro al polmone con metastasi in vari organi.
Tuttavia, lei ha affrontato anche questo con una resilienza che lascia senza parole: "Il cancro era la mia motivazione, perché dovevo sopravvivere fino a Parigi", ha detto Loida. E così è stato, grazie a cure mediche non-stop e ad un allenamento ferreo, lei ha realizzato il sogno di arrivare nella città delle luci.
Raggiungere le stelle a Parigi
Per Loida, prepararsi per i Giochi Paralimpici di Parigi è stata un'impresa degna di un eroina dei nostri tempi. Quando ha iniziato, il suo peso era di 61 chili, ben oltre il suo peso di forma. Un regime di allenamento severo e sessioni di sauna hanno segnato i giorni che hanno preceduto l'evento. Ha persino rinunciato al trattamento contro il cancro nelle giornate prima della gara, consapevole dei rischi ma decisa a competere con ogni fibra del suo essere. Il 12 luglio 2024, la sua qualificazione è diventata realtà, con una performance nel sollevamento pesi che ha fatto alzare in piedi l'intero stadio.
La storia di Loida non è solo il racconto di una sportiva che ha lottato per partecipare alle Olimpiadi nonostante una malattia terminale. È anche il racconto di chi, nonostante le difficoltà e le sofferenze del passato, non ha mai rinunciato a inseguire i propri sogni. Loida ci insegna che anche quando la vita sembra dirci di no, la forza di volontà e la passione possono aprirci la strada verso vittorie impensabili.
La sua presenza a Parigi, indipendentemente dai risultati ottenuti, è un trionfo che oltrepassa l'arena sportiva e che incoraggerà molti a perseguire i propri obiettivi con vigore, a prescindere dalle avversità. E per finire con un ghigno sulle labbra: la prossima volta che incontreremo una sfida, perché non pensare a Loida e alla sua impresa indomabile? Dopotutto, è nella forza interiore e nell'ardore verso i nostri sogni che possiamo realmente toccare il cielo.
"Non è la forza del corpo che conta, ma la forza dell'animo" - così affermava il grande imperatore romano Giulio Cesare. La storia di Loida Zabala è la vivente incarnazione di questo principio, una dimostrazione di come la forza dell'animo possa trionfare sulle avversità più estreme. La sua partecipazione ai Giochi Paralimpici di Parigi è ben più di una competizione sportiva: è la celebrazione della resilienza umana, la testimonianza che la volontà può piegare persino la più crudele delle sentenze, quella di un destino apparentemente segnato.
Di fronte a una diagnosi che avrebbe potuto schiacciare ogni speranza, Loida ha scelto di lottare, di trasformare il suo cancro in un motivo per andare avanti, per spingersi oltre. Il suo viaggio verso Parigi è stato un percorso costellato di sacrifici e di sfide, una battaglia che va oltre la semplice dimensione sportiva, per toccare quella profondamente umana e universale della lotta per la vita.
Il suo coraggio e la sua determinazione sono un faro di ispirazione, non solo per gli atleti o per chi affronta una malattia, ma per ciascuno di noi. In un mondo dove troppo spesso ci arrendiamo di fronte alle difficoltà, Loida ci insegna che il vero limite è solo quello che accettiamo. La sua storia dimostra che la forza dell'animo è l'arma più potente che abbiamo, capace di compiere miracoli, come quello di sollevare tre pesi mai alzati prima su un palcoscenico internazionale, nonostante tutto.
La sua non è una semplice medaglia sportiva, è una medaglia al valore, un simbolo di quella tenacia che tutti dovremmo aspirare ad avere. Loida Zabala, con la sua storia, non ha solo lasciato il segno nella storia del paralimpismo, ma ha scritto un capitolo importante nella storia dell'umanità, dimostrando che la vera