A San Vito al Tagliamento, comune in provincia di Pordenone, un automobilista ha parcheggiato in divieto di sosta, con il segnale ben visibile. Qualcuno lo ha punito in maniera molto evidente.
Il mercato delle auto sta lentamente cambiando. A partire dal 2035, infatti, in tutti i paesi dell'Unione Europea non sarà più possibile immatricolare auto con motori a diesel e benzina. Viste le opposizioni di alcuni Stati membri, è stato stabilito che nel 2026 si "valuteranno i progressi compiuti" in tal senso al fine di riesaminare tali obiettivi, tenendo conto degli sviluppi tecnologici. Insomma, nel futuro prossimo lentamente spariranno le auto a benzina e diesel, mentre dovrebbero rimanere in 'vita' quelle alimentati da carburanti sintetici, i cosiddetti e-fuels, meno inquinanti.
Inevitabile, dunque, che nei prossimi anni aumenteranno numericamente le auto ibride e - soprattutto - quelle elettriche. L'Italia, però, è ancora indietro in questo senso. Alcune regioni vantano percentuali bassissime di macchine con motori non endotermici, nonostante gli incentivi economici. Una regione virtuosa in tal senso è il Friuli Venezia Giulia, dove circolano oltre 34.000 auto ibride, il 4,2% del parco auto regionale. Quelle elettriche, tuttavia, sono appena lo 0,3%. Trieste è la provincia con il numero più alto di auto ibride ed elettriche (5,1%), seguita da Udine, Pordenone e Gorizia, tutte a 4,1%.
Pordenone, il parcheggio in divieto e la 'punizione'
La provincia di Pordenone vanta anche una percentuale piuttosto alta di veicoli datati (dunque da Euro 0 a Euro 4), che sono il 47,6% del totale. Il futuro ideale sarebbe quello in cui le auto siano molte di meno rispetto a quelle attuali. Oltre al problema dell'inquinamento (il motivo principale che ha mosso la politica dell'Unione Europea in tal senso), ne verrebbero risolti tanti altri e le città diventerebbero più vivibili, senza auto parcheggiate ovunque. A San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, qualcuno ha parcheggiato di proposito nei pressi di un segnale stradale di divieto di sosta. Un residente ha risposto con una doppia 'punizione'. Lasciamo parlare le immagini:

Non male: segnale stradale sul tettuccio dell'auto e insulto sul parabrezza posteriore impolverato. Non a caso, nei commenti qualcuno sentenzia: "Severo ma giusto". Chiaramente questo non è un comportamento da imitare, ma parcheggiare davanti a un divieto di sosta denota una certa inciviltà, per cui l'automobilista non dovrebbe lamentarsi quando avrà da spostare quel cartello dal tettuccio della sua auto. La speranza è che i vigili urbani gli abbiano elevato una sanzione, com'è normale che sia per chi si fa beffe del Codice della Strada. In futuro diminuiranno le auto in circolazione e ci saranno meno soste selvagge? Molti se lo augurano.
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