Veneto, per rispondere a coloro i quali non raccolgono gli escrementi dei propri animali qualcuno lascia un cartello perfetto e rigorosamente in dialetto: ecco cosa recita
Il problema degli escrementi di cani non raccolti è una questione ricorrente in molte comunità del Veneto, così come in tante altre parti del mondo. Nonostante esistano leggi e regolamenti che obbligano i proprietari di animali a raccogliere le feci dei loro animali da compagnia, questo comportamento irresponsabile continua a creare problemi significativi. Innanzitutto, i bisognini in strada sono un problema igienico. Rappresentano una fonte di contaminazione ambientale e possono trasmettere malattie agli altri esseri viventi. Le aree pubbliche, come parchi, marciapiedi e giardini pubblici, diventano spesso luoghi in cui è difficile passeggiare o giocare a causa del pericolo rappresentato dalla sporcizia abbandonata.
Questo è particolarmente preoccupante per i bambini, che possono entrare in contatto con le feci animali senza rendersene conto. Inoltre, gli escrementi di cani non raccolti danneggiano l'immagine della comunità. Le aree sporche e puzzolenti possono allontanare i residenti e i turisti. Ciò può avere un impatto negativo sul turismo e sulla qualità della vita complessiva nella regione. Nonostante le campagne di sensibilizzazione e le multe previste per chi non raccoglie lo scarto dei propri cani, il problema persiste. Per questo si solleva la questione dell'applicazione delle leggi esistenti e della necessità di rafforzare i controlli per garantire che i proprietari dei quattrozampe rispettino le regole.
C'è bisogno di educare i proprietari di cani sull'importanza di raccogliere le feci dei loro animali. La responsabilità di mantenere pulita l'area pubblica dovrebbe essere compresa da tutti i padroni. Le scuole, le organizzazioni per la protezione degli animali e altre istituzioni potrebbero svolgere un ruolo importante nell'educare la comunità su questo problema. Infine, potrebbe essere utile aumentare la disponibilità di sacchetti per la raccolta in luoghi pubblici. Questo farebbe sì che si abbiano sempre a disposizione i mezzi necessari per raccogliere le feci di animali quando si è fuori casa. Intanto, però, l'unica soluzione che si può attuare è quella di utilizzare cartelli segnalatori, com'è stato fatto da qualcuno in Veneto (rigorosamente in dialetto).
Veneto, spunta un cartello contro i proprietari di cani: il dialetto rende tutto perfetto
Il problema degli escrementi di cani non raccolti colpisce molte comunità nel Veneto e in tutto il mondo. Richiede un impegno continuo da parte delle autorità locali, degli educatori e dei proprietari di cani stessi per garantire che le aree pubbliche rimangano pulite e sicure per tutti. La sensibilizzazione, l'applicazione delle leggi esistenti e l'educazione sono fondamentali per risolvere questo problema persistente. Nel frattempo spuntano cartelli più o meno esilaranti contro chi non rispetta le norme del buon costume.

Uno di questi, segnalato dalla pagina Instagram @cartelli.veneti, mostra una scritta in dialetto che recita: "Porta a pisare e cagare el can a ca toa. ONTO". La traduzione in italiano sarebbe 'porta il cane a fare i bisogni a casa tua. Sporco'. Fa sorridere l'utilizzo della parola ONTO sottolineata per rafforzare l'insulto. Eppure la scritta è perfetta per gli incivili.
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