lunedì, Marzo 27, 2023

Gf Vip7, Giovanni Ciacci nella casa con l'Aids: "Mediaset lo ha vietato.."

Nel corso di una lunga intervista, Alfonso Signorini, conduttore il Grande Fratello Vip, spiega le difficili trattative per portare nella trasmissione Giovanni Ciacci.

La casa del Grande Fratello vip al suo primo ospite: si tratta di Giovanni Ciacci, celebre costumista, che non ancora entrato nella casa ma già fa parlare di sé. Nel corso di una recente intervista rilasciata a Chi, il primo concorrente del Grande Fratello Vip ha confessato di essere sieropositivo. Ha raccontato inoltre di quanto questa malattia possa trasformarsi rapidamente in uno stigma sociale. Il costumista è perfino venuto a conoscenza del fatto che è una sua collega lo volesse fuori da certi meccanismi televisivi. Ad ogni modo, Ciacci ha avuto un gran coraggio a buttarsi in questa nuova avventura.

Prima di entrare nella casa del Grande Fratello, però, il costumista ha posto delle condizioni allo stesso Signorini che lo voleva all’interno del programma. Per Ciacci infatti era importante poter parlare della propria malattia all’interno della casa, sotto l’occhio ingombrante delle telecamere, senza alcuna limitazione di sorta. Signorini ci si è messo d’impegno, ed ha parlato con i vertici Mediaset. Secondo il direttore di Chi, il regolamento, che vieta ad una persona sieropositiva di partecipare a qualsiasi reality, va subito cambiato. Sarà riuscito a convincere l’azienda?

Alfonso Signorini: cosa ha detto a Mediaset?

Il direttore di Chi ha voluto fortemente Giovanni ciacci all’interno della casa del Grande Fratello vip. Per riuscire a fare entrare il costumista, però, ha dovuto affrontare un braccio di ferro con i vertici Mediaset. Il problema principale sta nel regolamento del programma virgola che vieterebbe ad una persona sieropositiva di partecipare al reality. Signorini ha messo che Ciacci era già tra le sue preferenze l’anno scorso. Il regolamento però, ne vietava la partecipazione. Per Signorini questo divieto aveva un senso negli anni '80 quando di aids si moriva. Ora che non è più così, il direttore di chi ha deciso che bisogna rivedere le carte in tavola e si è battuto per la partecipazione del costumista.

Signorini ha ingaggiato questa battaglia con i vertici dell’azienda, che a quanto pare avrebbero infine ceduto alle sue richieste. Un altro problema era portare un argomento così complesso in un programma dove il clima è notoriamente leggero. Signorini era consapevole di questa difficoltà, ma ritenuto importante la presenza del costumista, affinché si potesse parlare di questo stigma che affligge molti individui. Individui che fanno parte anche del mondo dello spettacolo e che tacciono per paura o vergogna.

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