Makàri 2 ha riscosso un enorme successo di pubblico e critica, proprio come la prima stagione. La fiction, in onda su Rai Uno, vede protagonista di Claudio Gioè nei panni di Saverio Lamanna, Domenico Centamore nel ruolo di Giuseppe Piccionello ed Ester Pantano interprete di Suleima Lynch. Negli ultimi giorni è scoppiata una bufera sulla serie campione d'ascolti ambientata in Sicilia. Polemica sollevata dal sindaco di Trapani Giacomo Tranchida. Il primo cittadino siciliano ha dovuto opporsi ad alcuni aspetti legati alla percezione che i telespettatori potrebbero avere seguendo Makàri sul piccolo schermo. Sulla questione è poi intervenuto Gaetano Savatteri, autore dei romanzi su cui è tratta la fiction e autore del soggetto della stessa serie tv (la regia è stata invece affidata a Michele Soavi).
A sollevare il polverone è stata una citazione sulla mafia che non è piaciuta al sindaco di Trapani Tranchida. Più precisamente il passaggio in cui viene detto "Terra di Mafia". Da notare che nella serie tv Trapani non è mai esplicitamente menzionata. La verità è che, in questo caso, le immagini parlano chiaro: anche se la città non è citata, è ovvio che il riferimento è a quel centro cittadino. "Non possiamo certamente negare i fatti storici e sociali, come quelli di cronaca giudiziaria, ma fotografare l'immagine di una città intera con la parola mafia, pur non citando mai direttamente Trapani, è comunque una ricostruzione errata e inappropriata oltre che parziale e assolutamente ingenerosa".
Tranchida ha poi aggiunto: "Non dobbiamo nasconderci. A Trapani la mafia c'è stata e mimetizzandosi e/o mutando pelle c'è ancora, non è possibile far finta di nulla. Negarlo sarebbe un falso storico che non corrisponderebbe alla realtà dei fatti, peraltro acclarata da innumerevoli indagini giudiziarie. Sottovalutare però il valore della resistenza civile avverso il fenomeno mafioso e le sue degenerazioni non rende omaggio alla storia e verità di cui siamo orgogliosi e che dobbiamo tutti imparare a raccontare". Pertanto, il sindaco di Trapani vuole onorare coloro che hanno perso la vita combattendo contro Cosa Nostra. Il sindaco ha concluso: "Mi piacerebbe che, in futuro, il regista di Màkari di questo potesse raccontare sul grande schermo: di questa terra baciata dal sole, bagnata dal sangue della resistenza ed accarezzata dal vento del riscatto".
L'autore della fiction, Gaetano Savatteri, ha così replicato alle dichiarazioni del primo cittadino di Trapani, lasciando intendere il suo diverso punto di vista sulla questione: "La relazione del Procuratore di Trapani Pietro Calà Ulloa del 1838 e tutti gli storici - ha chiarito lo scrittore - testimoniano che quella è una delle prime testimonianze scritte del fenomeno. Questa è la storia e non la posso cambiare. Nessuno dà un giudizio sulla Trapani di oggi che non conosco abbastanza. Mi dispiace che il sindaco si sia offeso. Ma la storia non si cambia. Ci sono storie che vogliamo dimenticare e altre che vogliamo ricordare".
Vale anche la pena sottolineare che, dalla serie tv così come dal romanzo di Gaetano Savatteri, la storia di Trapani si svolge principalmente attraverso immagini positive e non diffamatorie. Un altro sindaco, il sindaco di Siculiana, Giuseppe Zambito, si è lamentato pochi giorni prima di Tranchida per la battuta su una "ditta in odore di mafia". Zambito ha rivolto il suo malcontento soprattutto all'autore Savatteri: "L'ultima puntata della serie è stata una grande occasione per mostrare le bellezze del nostro territorio. I tuoi personaggi si sono mossi dentro panorami straordinari che ci appartengono. Tuttavia, da sindaco di Siculiana, ho il dovere di rappresentarti il mio disagio. E quello della mia comunità, nel constatare che il mio paese, nel corso della puntata di lunedì scorso, è stato menzionato esclusivamente con una battuta riferita alla mafia".