Enrico Varriale, ex direttore di Rai Sport, sta probabilmente vivendo uno dei periodi più buii della sua vita. Il giornalista, infatti, è stato denunciato dalla sua ex compagna, che lo ha accusato di violenze fisiche e psicologiche. Il tutto è iniziato pochi mesi fa: in piena estate tra i due ci sarebbe stato un diverbo al termine del quale Varriale avrebbe messo le mani attorno al collo della donna. Nei mesi successivi, poi, il giornalista avrebbe stalkerato la ex compagna, con continue telefonate e messaggi di testo. Al momento, in attesa del processo che stabilirà le eventuali colpe del presentatore, vige un divieto di avvicinamento.
Tutto ciò è stato smentito da Enrico Varriale, che sostiene che tutte le accuse della donna siano false. Oggi, però, è arrivata un'intervista proprio a Giulia (nome di fantasia), ex compagna del giornalista, che racconta più in dettaglio la sua versione dei fatti e inguaia ulteriormente l'immagine pubblica dell'ex direttore di Rai Sport (la Rai lo ha temporaneamente sospeso in attesa di sviluppi).
La donna sostiene che solo dopo l'inizio del procedimento giudiziario dell'ex avrebbe ricominciato a dormire. In poco tempo sostiene di aver perso cinque chili, di aver vissuto chiusa dentro casa e di aver sofferto di frequenti attacchi di panico per colpa della paura di ulteriori aggressioni. La presunta aggressione con mani attorno al collo le ha lasciato il segno: "Ogni volta che provava a contattarmi sentivo le sue mani attorno al collo", ha dichiarato all'intervista concessa a Repubblica Roma. "La mano sul collo, il suo pollice sul lato della mia gola, la sensazione di essere strozzata", sono le sue parole.
Nel corso della lunga intervista, la donna ha spiegato più precisamente cosa sarebbe successo. Tutto è iniziato il 6 agosto, quando al termine di una lite Varriale l'avrebbe aggredita mettendole le mani attorno al collo. Lei ha urlato ma "Roma era deserta" e dopo qualche secondo solo il portiere del palazzo si è avvicinato per capire cosa stesse succedendo. "Giulia" non ha denunciato immediatamente: dopo una visita medica, però, gli infermieri le hanno consigliato di avvertire la Polizia.
La sera stessa della denuncia, Varriale sarebbe andato sotto casa sua per citofonarla e chiederle di parlare. Giulia non ha risposto alle chiamate ed è rimasta in casa, dove non è riuscita a dormire per via degli attacchi di panico. Il 9 agosto lo ha querelato. Nel corso della intervista spiega anche altri dettagli sui giorni seguenti e l'importanza di denunciare, nonostante tra la denuncia e il divieto di avvicinamento siano passati due mesi, a suo avviso un periodo lungo.