Silvio Orlando, la confessione shock: "Ho fatto un film. Non ho ancora capito di cosa parla"

Ospite a "Oggi è un altro giorno" di Serena Bortone Silvio Orlando. L'attore partenopeo, tra i più famosi ed apprezzati in Italia, è il protagonista del nuovo film diretto da Roberto Andò "Il bambino nascosto" con il piccolo Giuseppe Pirozzi. "Dopo i primi tempi un po' difficili - ha detto Orlando - è nato un sentimento di simpatia e affetto, gli voglio bene". La storia parla di un bambino che scappa dalla famiglia in odore di camorra:

"Sono andato via dai quartieri spagnoli all'età di tre anni, non li ho davvero vissuti ma li ho riscoperti dopo. Siamo stati trasferiti nei 'quartieri nuovi', quelli della speculazione edilizia, che erano orribili ma almeno avevano l'ascensore. Dalla strada ho imparato ad essere umile, a Napoli non ti puoi atteggiare. Poi sono arrivato a Milano, ho conosciuto diversi artisti tra cui Salvatores e dopo il teatro è arrivata la tv, si sono aperte le porte di Mediaset".

Silvio Orlando poi fa una confessione particolare, che lascia di stucco Serena Bortone: "L'attore non capisce sempre quello che fa, io ho fatto un film intitolato 'Arriva la tempesta' di Daniele Lucchetti e ancora non ho capito di cosa parlasse. Ogni tanto ne parlo ma… ho fatto diversi film ma ho sempre avuto un buon rapporto con i registi. Sono collaborativo, gregario, mi affido e mi confesso che mi preoccupo se lui ascolta i miei suggerimenti".

Chi è Silvio Orlando

Silvio Orlando ha esordito nel mondo dello spettacolo nei piccoli teatri della sua città. All'inizio degli anni '80 inizia a collaborare con diversi autori e registi di scuola napoletana. Finisce sul grande schermo nel 1988, in un film di Gabriele Salvadores, "Kamikazen - Ultima notte a Milano", e da quel momento ha saputo cavalcare l'onda del successo, interpretando personaggi incredibili e mostrando al pubblico un talento unico.

Successivamente all'incontro fatto con Nanni Moretti, Silvio ha interpretato molti altri ruoli del professor Sandulli nel film "Il portaborse" di Luchetti e l'anno successivo, nel 1992, è il dentista innamorato diretto da Mazzacurati in "Un'altra vita". Ottiene il successo e la consacrazione definitiva nel 1995 con il film "La scuola" di Luchetti e con "Ferie d'agosto" di Virzì. Perfetto nel portare sullo schermo i vizi e le virtù dell'uomo comune, Silvio Orlando consolida la sua carriera con la partecipazione a "La mia generazione" di Wilma Labate, a "Nirvana" di Salvatores fino a quell' "Aprile" di Moretti, grazie al quale si è guadagnato, per l'interpretazione ironica e surreale del cuoco trotskista, il David di Donatello come miglior attore non protagonista nel 1998.

Nel 2000, sempre sotto la direzione di Moretti, è stato uno dei personaggi di maggior successo in "La stanza del figlio" e ha ottenuto numerosi consensi anche nel 2001, per il ruolo dello strozzino Saverio in "Luce dei miei occhi" di Piccioni. Ma è sempre con Moretti che offre una delle sue migliori prove di sempre: nel ruolo di un produttore perdente di B-Movies nel film "Il Caimano" (2006). Un'altra magistrale interpretazione, sempre al fianco di Moretti nel film "Caos Calmo" di Grimaldi. Ma è con Pupi Avati che Orlando raggiunge il coronamento della sua bella carriera: nel 2008 per il ruolo di padre in "Il papà di Giovanna", l'attore napoletano ha vinto la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia.