Morte Maradona, chiesto l'arresto per quattro medici: "Droghe per farlo morire"

Proseguono senza sosta le indagini sulla morte di Diego Armando Maradona, scomparso il 25 novembre 2020. L'avvocato Mario Baudry, che rappresenta Dieguito, figlio del campione argentino nato dalla relazione con Veronica Ojeda, ha chiesto al procuratore generale di San Isidro l'arresto immediato del dottor Leopoldo Luque, nonché della psichiatra Agustina Cosachov, dello psicologo Carlos Díaz e della dott.ssa Nancy Forlini "per delitti di omicidio colposo semplice", come si evince dalla memoria presentata al giudice.

I quattro medici stavano curando la salute di Diego Maradona nelle ultime settimane della sua vita con compiti diversi. A giustificazione di tale richiesta, come riportato dal Corriere dello Sport, l'avvocato Baudry sostiene che "Diego Armando Maradona ha perso la vita il 25 novembre 2020 a causa di un abbandono intenzionale da parte dell'imputato e di diverse persone della sua cerchia ristretta che non sono esplicitamente elencate, imputate nel caso di specie, le quali, conoscendo la patologia sofferta da Maradona e che poteva morire con la cura che gli era stata prescritta, non solo hanno continuato la cura, ma non ha fatto nulla per cambiarne l'esito, avendo impedito ad altri professionisti e alla sua famiglia di intervenire per cercare di prendersi cura di Maradona e salvargli così la vita".

Nella sua istanza, l'avvocato accusa di associazione illecita finalizzata all'espropriazione dei beni dell'ex campione anche Matías Morla, avvocato che si occupava dei marchi di Maradona, Maximiliano Pomargo, cognato di Morla, e Vanesa Morla, sua sorella. "E' evidente - afferma l'avvocato Baudry - che il signor Maradona fu prima privato di tutti i suoi beni, dei suoi marchi e perfino del suo nome e, successivamente, fu lasciato a se stesso, mettendo professionisti che non avevano la giusta esperienza e conoscenza sufficienti per curarlo, effettuando manovre che gli impedivano di avvicinare la sua famiglia e altri professionisti che potevano curarlo.

Gli hanno fornito droghe legali e illegali per aggravare la sua salute, cercando di provocare una morte che sembrava naturale. Alla morte di Maradona, l'unica cosa che aveva valore erano i suoi diritti di immagine e il marchio che, sorprendentemente, non aveva più e non poteva essere trasferito ai suoi eredi, poiché, secondo i documenti, tali diritti erano intestati a un società che è composta da quelle persone che avrebbero dovuto prendersi cura di lui e non l'hanno fatto".