Il borgo meridionale che fu acropoli di Taormina

È tra i più belli d'Italia e sorge in cima ad un promontorio a strapiombo sul Mar Ionio. La leggenda sostiene che, questa altura, abbia avuto origine dall'abitudine dei ciclopi di staccare le cime delle montagne circostanti e lanciarle in mare. Un altro racconto individua, addirittura, nel figlio di Noè Cam il costruttore delle sue mura. Ci riferiamo a Castelmola, comune della città metropolitana di Messina in Sicilia.

Località abitata sin dall'epoca pre-ellenica e per la precisione dall'VIII secolo, i siculi la chiamarono Mylai. La denominazione è ispirata dalla forma a "mola" (parte delle macine) del luogo su cui si erge. Nel 392 a. C. è conquistata dal tiranno di Siracusa Dionisio e, alla sua morte, passa in mano ad Andromaco. In seguito sotto la protezione del Re dell'Epiro Pirro, durante la Prima Guerra Punica, ritorna siracusana grazie a Gerone. C'è chi sostiene che il centro greco fosse l'acropoli di Taormina. Già in quest'epoca è presente la fortezza.

Dal 214 a. C. è possedimento di Roma. Alla caduta dell'Impero romano diventa bizantina e il 1^ agosto 902 è saccheggiata dagli arabi di Ibrahim II. Nel 1078 è espugnata dal Gran Conte Ruggero I che costruisce un nuovo centro abitato a partire dal maniero preesistente in loco. È da questo momento che inizia ad esser chiamata "Mola". Il nobiluomo normanno fa pure innalzare la chiesetta della Santissima Annunziata in onore della Madonna. Sarà poi fedele agli Svevi contro gli Angioni e, allo scoppio dei Vespri siciliani, si schiera dalla parte degli Aragonesi.

Tra il 1674 e il 1678 è scossa dalle rivolte antispagnole e, in occasione della Guerra della Quadruplice Alleanza, dal 1718 al 1720, è una base austro-piemontese. Nel 1738 entra a far parte del Regno delle Due Sicilie; all'arrivo dei garibaldini vota l'annessione al Regno d'Italia. Nel 1928 è annessa al comune di Taormina salvo riacquistare l'autonomia amministrativa nel 1947. La visita di Castelmola non può che partire da piazza Sant'Antonio, che risale al 1954 e ha pavimentazione a mosaico in pietra bianca.

Da qui, grazie alle numerose scalinate, potrete scoprire scorci fenomenali e giungere anche al Castello. Poco distante si trova la suggestiva cappella della Madonna della Scala, che è all'interno di una grotta dove si trova un dipinto della Vergine. Altro edificio di culto da vedere è la Chiesa di San Giorgio, dalla facciata semplice e dal campanile con 4 pinnacoli piramidali. Nei sotterranei sono presenti delle catacombe. Ancora, da non lasciarsi sfuggire il Duomo intitolato a San Nicola di Bari, in stile romanico-gotico con pulpito in noce intarsiato e 4 altari in marmo e la Chiesa voluta da Ruggero d'Altavilla, fuori le mura e dal portale di notevole pregio (ingresso nel periodo dell'Assunzione).

In zona si possono praticare escursioni a cavallo, parapendio e trekking. Da aprile ad ottobre è possibile assistere a spettacoli di falconeria, che si tengono nel castello. Il 23 aprile si celebra il Santo Patrono San Giorgio mentre il 10 agosto la Notte di San Lorenzo con "Segni di Stelle" e, sempre a partire da agosto fino a settembre, presso l'auditorium comunale, vanno in scena gli spettacoli teatrali dell'Opera dei Pupi. A Natale è tradizione, a partire dagli anni '90 del XX secolo, la costruzione dei presepi. Piatto tipico sono i maccheroni fatti in casa, ma il prodotto caratteristico è il vino alla mandorla. Infine, altra "leggenda" è quella secondo la quale David Herbert Lawrence ebbe l'ispirazione per il suo romanzo "L'amante di Lady Chatterley" dalle scappatine che la moglie Frieda si concesse proprio durante il loro soggiorno a Castelmola.