Parco sommerso della Gaiola: la misteriosa leggenda dell'isola maledetta

Il Sud è ricco di posti incantevoli avvolti dal mistero. Uno di questi è il Parco Sommerso della Gaiola, un luogo pieno di fascino che si affaccia sulle limpide acque della costa di Posillipo a Napoli con un panorama mozzafiato del Vesuvio. Si tratta di un'area marina protetta di 42 ettari di mare che circonda le Isole della Gaiola nel Golfo di Napoli e che si estende dal Borgo di Marechiaro alla Baia di Trentaremi, istituita congiuntamente dai Ministeri dell'Ambiente e dei Beni Culturali nel 2002. Il nome deriva dal latino "cavea" (piccola grotta), che nel dialetto napoletano è diventato "caviola", ma in passato era nota come "Euplea", ossia come protettrice della navigazione e sicuro rifugio.

L'isolotto della Gaiola è una delle isole minori del capoluogo campano e si trova di fronte alla costa di Posillipo, nel Parco Sommerso della Gaiola. Questo posto magico ha sempre attratto anche l'attenzione dei turisti di tutto il mondo, essendo noto per le numerose leggende funeste che la riguardano. La popolazione del luogo non ha mai visto di buon occhio la Gaiola, considerandola una sorta di "isola maledetta", che con la sua bellezza nasconde "sorti inquiete", nomea dovuta alla frequente morte prematura dei suoi proprietari.

Ad esempio, negli anni Venti del Novecento l'isolotto appartenne allo svizzero Hans Braun, il quale fu trovato morto e avvolto in un tappeto. Non passò molto tempo e sua moglie annegò in mare. La villa poi passò al tedesco Otto Grunback, che morì di infarto mentre soggiornava nell'abitazione. Una sorte del genere toccò anche all'imprenditore farmaceutico Maurice-Yves Sandoz, che morì suicida in un manicomio in Svizzera.

Successivamente la proprietà passò nelle mani dell'industriale tedesco dell'acciaio, il barone Paul Karl Langheim, che finì sul lastrico a causa delle feste che spesso amava organizzare. Infine, l'isola è appartenuta a Gianni Agnelli che subì la morte di molti familiari. Subito dopo passò a Jean Paul Getty, il cui nipote fu rapito dalla 'Ndrangheta e più tardi fu la dimora di Gianpasquale Grappone, rimasto coinvolto nel fallimento della sua società di assicurazioni Lloyd Centauro nel 1978. Messa all'asta, l'isola della Gaiola è diventata proprietà della Regione Campania.