Coronavirus, in un comune del Sud il più grande numero di test sierologici d'Europa

Nel clou dell'emergenza Coronavirus è stata una delle zone rosse della Campania, chiusa dal Governatore De Luca per contenerne i contagi. Ora, ad Ariano Irpino, si è effettuato lo screening più importante d'Europa per un singolo comune. Dodicimila test sierologici in due giorni, un'analisi a tappeto per comprendere la situazione della città in questa nuova fase della pandemia.

Per l'esattezza sono stati effettuati 12452 test sierologici, e altri 1000 interventi saranno fatti a domicilio. Un'attività attenta e meticolosa, che non si è verificata in nessun altro paese d'Europa. 

Per gli screening sono stati messi a punto dei "seggi" all'interno di scuole, chiese e parcheggi, tutto fatto nella massima attenzione e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza previste.

Il Commissario Prefettizio Silvana D'Agostino si è detto soddisfatto: "L'affluenza è stata straordinaria. Procediamo spediti grazie alla risposta eccellente di questa comunità che vuole superare un momento così difficile. Dobbiamo guardare al futuro con un pizzico di ottimismo e tanta buona volontà. Rilanceremo Ariano. Mi auguro che il Governatore De Luca ci sosterrà, nei limiti delle sue possibilità, per rilanciare questa terra, lo ripeto meravigliosa. Nessuno deve permettersi di giudicare gli arianesi come degli irresponsabili, non lo consento nella maniera più assoluta. E' un popolo intelligente che ha capito sin da subito, anzi in anticipo la gravità della situazione dimostrando grande senso civico".

Questo studio epidemiologico serve sia a scovare gli attuali positivi al Covid, sia quelli che sono entrati in contatto con il virus ma rimanendo asintomatici. Una fotografia che sarà molto utile a comprendere lo stato attuale del comune irpino.

Stando alle prime indiscrezioni, che però dovranno essere confermate, alcuni test sarebbero già usciti positivi, per cui queste persone sono state immediatamente contattate per essere sottoposte al tampone, che dovrà valutare se l'infezione è in atto o se è pregressa.