Il primo capitano della Nazionale? Fu un meridionale

Il 15 maggio 1910 la Nazionale di calcio disputava la prima partita della sua storia. Avversario la Francia, che fu battuta per 6 a 2.

Quello che non tutti sanno è che il primo calciatore ad indossare la fascia di capitano della rappresentativa azzurra è stato un difensore di 28 anni, originario della Sicilia.

Infatti, Francesco Calì era nato a Riposto, comune che si trova nei pressi di Catania, il 16 maggio 1882. Il padre Giuseppe gestiva un'attività commerciale, ma, a causa di alcune difficoltà economiche, fu costretto ad emigrare in Svizzera. Qui, Franz (come fu soprannominato il giocatore siciliano) diede i primi calci al pallone.

La carriera agonistica incominciò con il Fortuna Zurigo e proseguì con l'Urania Ginevra. Ritornato nel nostro Paese, militò una stagione al Genoa e, poi, si trasferì all'Andrea Doria, altra squadra del capoluogo ligure. Giocò per il Doria dal 1901 fino al 1912, quando concluse la carriera. Dopo la Prima Guerra Mondiale, a cui prese parte e durante la quale rimase ferito, iniziò la carriera di allenatore come tecnico dell'ultimo undici per il quale aveva giocato e fu più volte membro della commissione tecnica della Nazionale. È stato anche arbitro. L'Andrea Doria è una delle 2 squadre da cui è sorta la U. C. Sampdoria.

Fu scelto come capitano della Nazionale perché era il più anziano dei convocati. Quell'incontro si giocò all'Arena Civica di Milano e vide i transalpini subire una pesante sconfitta. Calì fu anche lodato nell'articolo che la Gazzetta dello Sport dedicò all'evento. Il difensore si fece notare per l'assist fornito in occasione del quarto goal. Da segnalare che le maglie erano di colore bianco, con colletto e polsini inamidati. Si preferì tale tinta perché colorarle costava troppo. Inoltre, il resto della divisa era a piacere degli atleti, così ci fu chi indossò pantaloni lunghi e chi corti. Uno degli assistenti arbitrali indossava una bombetta. Sembra che il premio partita furono dei pacchetti di sigarette.

Calì fu capitano anche della seconda sfida mai giocata dalla Nazionale, quella del 26 maggio dello stesso anno, contro l'Ungheria, che vide i magiari imporsi per 6 a 1. Pare che colpa della sconfitta fosse dovuta al viaggio all'estero, che fu reso difficile da coincidenze ferroviare perse e panini al prosciutto andati a male. Portano il suo nome due strade, una a Genova, vicino lo Stadio Gianluigi Ferraris e una nel suo paese natale al Meridione. Piccola curiosità, a Riposto, il 23 marzo 1945, è nato pure il cantante Franco Battiato, grande appassionato di calcio.