Fase 2, autocertificazione solo per spostamenti fuori dalle regioni

Al Sud i controlli serrati da parte delle forze dell'ordine nella Fase 2 non si fermeranno, anche se è previsto il via libera di movimento da un Comune all'altro purché avvenga entro gli spazi regionali. A questo punto la domanda sorge spontanea: occorrerà portare con sé ancora l'autocertificazione per spostarsi?

Tra poco più di una settimana, lunedì 4 Maggio, è previsto il passaggio definitivo alla cosiddetta Fase 2 che, a detta del premier Giuseppe Conte, non consisterà in un "liberi tutti" ma in un allentamento delle restrizioni imposte nella fase uno senza troppi stravolgimenti.

Lo stato di lockdown che il Sud e tutta la penisola hanno dovuto rispettare rigorosamente per quasi due mesi, sarà alleggerito tramite alcune misure economiche che prevedono la ripresa delle attività con indici di rischio più basso: settore manifatturiero e tessile, edilizia e commercio all'ingrosso. Sarà obbligatorio il rispetto delle nuove regole di sicurezza che impongono l'uso scaglionato dei turni nelle aziende, postazioni nella giusta distanza e misurazione della temperatura all'ingresso.

Inoltre, finalmente sarà consentito uscire dal proprio Comune di residenza per circolare in un altro della stessa regione. Ma prima di dare un'assoluta certezza sui cambiamenti in campo nella Fase 2, bisognerà attendere le direttive ufficiali del governo. Alcune ipotesi, però, sono già quasi certe e le ritroviamo nei titoli di importanti quotidiani e network locali e nazionali. Tra queste troviamo quella che riguarda l'autocertificazione. Si dovrà utilizzare?

A quanto pare, l'autocertificazione dovrà essere impiegata soltanto per gli spostamenti da una regione all'altra. Non ci sarebbe più bisogno, quindi, di portarla sempre dietro per i movimenti all'interno del proprio Comune di residenza o dei Comuni della stessa regione.

Per quanto riguarda gli spostamenti da una regione all'altra, invece, sarà necessario portarla ancora sempre con sé e dimostrare che ci si sta muovendo esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, di salute o di estrema necessità come previsto nella prima fase dell'emergenza.