I 5 attori partenopei che hanno fatto la storia del Cinema

Napoli e la cinematografia, una coppia che ha partorito risultati eccellenti. Sia che si parli di registi, che di attori, molti sono i nomi di coloro che, nati all'ombra del Vesuvio o nei suoi dintorni, hanno fatto la storia della "Settima Arte". Ne abbiamo selezionato 5 solo per voi.

  • Il Principe

Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio, più in breve, Antonio de Curtis o Totò è considerato uno dei principali interpreti della comicità italiana. Nato a Napoli, il 15 febbraio 1898, con il cognome Clemente, fu, poi, adottato dal Marchese Francesco Maria Gagliardi Focas di Tertiveri. Attore in possesso di una gestualità ed espressività unica, ha spaziato dal cinema (97 i film girati) al teatro (all'attivo 50 spettacoli), passando anche per la televisione. Nell'ultima fase della sua carriera, si dedicò a parti meno leggere e più impegnate, come testimonia, ad esempio, la collaborazione con Pier Paolo Pasolini, per "Uccellacci e Uccellini". Muore a Roma, quasi cieco, il 15 aprile 1967.

  • Da Pozzuoli alla conquista dell'America

Riconosciuta come una delle maggiori attrici italiane, Sophia Loren, nome d'arte di Sofia Villani Scicolone, nasce a Roma il 20 settembre 1934. Il padre Riccardo non la riconosce e la madre Romilda Villani decide di ritornare nella sua cittadina di origine, Pozzuoli, in provincia di Napoli. Perciò, la ragazza cresce come una partenopea verace. Fin da giovane, Sofia partecipa a concorsi di bellezza, ideale trampolino di lancio per la sua carriera cinematografica. Recita in film di successo italiani e, anche, hollywoodiani, al fianco di attori come Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica, Charlie Chaplin e Marlon Brando. Tra i numerosi premi vinti, ricordiamo l'Oscar come migliore attrice, per il ruolo ne "La Ciociara", primo assegnato ad un'attrice di un film non in lingua.

  • Una famiglia di artisti

Se non bastavano un nobile e una vincitrice di premio Oscar, ecco un'intera famiglia. Parliamo di Eduardo, Peppino e Titina De Filippo, figli naturali di Eduardo Scarpetta, attore e commediografo napoletano. Il primo dei tre è stato attore, regista, scrittore e filosofo. Eduardo (Napoli 24 maggio 1900-Roma 31 ottobre 1984) è ritenuto uno dei più importanti artisti italiani del Novecento, soprattutto per via della sua attività teatrale. Per i suoi meriti, fu nominato anche senatore a vita e, ancora, fu candidato al Premio Nobel per la letteratura. Peppino (Napoli 24 agosto 1903-Roma 27 gennaio 1980) è stato attore e commediografo, protagonista di moltissimi film e fantastica spalla di Totò. Infine, la sorella Titina (Napoli 27 marzo 1898- Roma 26 dicembre 1963) è ricordata, in special modo, per i ruoli teatrali, ma, allo stesso modo dei fratelli, può vantare una carriera cinematografica e come autrice di tutto rispetto.

  • "Fratello... vatti a coricare"

Questa era la divertente replica con la quale Caramella/Tina Pica rispondeva al cavalier Antonio Carotenuto/Vittorio De Sica in "Pane, amore e...". Nata a Napoli il 31 marzo 1884, Concetta Luisa Annunziata è stata un'attrice e autrice di successo, attiva nel campo del cinema e del teatro. Negli anni '20 fonda la sua compagnia teatrale, Teatro Italia e negli anni '30 inizia la collaborazione con la compagnia di Eduardo De Filippo. Scompare a 84 anni, nel capoluogo campano, il 15 agosto 1968.

  • Una smorfia malinconica

Dotato di una mimica unica, attore dalla spiccata verve comica, seppur contraddistinta da un velo di tristezza, Massimo Troisi entra di diritto in questo elenco. Nasce a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, il 19 febbraio 1953, incomincia a recitare molto giovane e raggiunge la popolarità negli anni '70, con il gruppo cabarettistico "la Smorfia". Negli anni '80 si dedica al cinema ed è autore di successo, con film come "Ricomincio da Tre" e "Non ci resta che piangere". Ultimo lavoro è "Il Postino", per il quale sarà candidato, postumo, come "miglior attore" agli Oscar. La pellicola ottiene anche la candidatura per la "miglior sceneggiatura non originale". Muore in seguito ad un attacco cardiaco, il 4 giugno 1994, a Roma.