Gambero Rosso, il re degli chef è l'abruzzese Niko Romito

La Guida “Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso” è giunta alla trentesima edizione e per questa occasione particolare ha voluto dare rilievo ai migliori 30 under 30 che danno valore alla cucina italiana. Questo è quanto ha voluto spiegare Laura Mantovano, direttore della Guida: "Una piccola vetrina dei migliori 30 under 30, ovvero i giovani fra sala e cucina che fanno ben sperare per il futuro della cucina italiana. Perché il ristorante è un’esperienza complessiva che nasce da un’intesa sempre più serrata fra sala e cucina".

A guidare la classifica del Gambero Rosso è lo chef abruzzese Niko Romito con 96 punti. È lui a guidare il ristorante Reale a Castel di Sangro. Sul podio ci sono anche Massimo Bottura dell'Osteria Francescana a Modena e Heinz Beck della Pergola a Roma.

Lo chef e imprenditore abruzzese Niko Romito (nato il 20 aprile 1974 e originario di Castel di Sangro) ha così commentato il riconoscimento delle Tre Forchette della 30/a edizione della guida: "Il tris, essere per tre anni consecutivi al vertice della guida Ristoranti d'Italia del Gambero Rosso, è un importante successo che consolida tutto il lavoro che stiamo facendo come Sistema Niko Romito".

Dalle pagine del suo sito web continua dicendo che "il lavoro in cucina è fatto di ingredienti semplici, ma anche di tecnologia che deve saper restituire l'essenza della materia prima. La grandezza della cucina italiana parte dalla semplicità e gusto autentico di un cavolfiore per creare emozioni ed esperienze memorabili".

Lo chef abruzzese ha progetti molto importanti che guardano anche all'estero:"All'estero la cucina italiana è tra le più richieste, insieme a quella orientale. Negli alberghi di lusso non si può prescindere dal proporre un ristorante italiano. Con Bulgari, dopo il successo delle prime tre piazze all'estero, apriremo il prossimo anno a Parigi. Nel cuore della città che è nell'animo e nella cultura gastronomica mondiale. Tuttavia, dobbiamo svecchiare l'immagine della cucina italiana.

All'estero se ne conosce solo una parte ed è quella portata fuori negli anni Ottanta. Dobbiamo comunicare la cucina più contemporanea. Ci viene riconosciuto un patrimonio di convivialità e di servizio accogliente. Dobbiamo conquistare nuovi mercati con una cucina di alta qualità e un approccio al servizio in sala informale, ma non per questo meno professionale''.

Quali sono gli altri chef premiati con le Tre Forchette? Le Calandre a Rubano (Padova), Piazza Duomo ad Alba (Cuneo), Uliassi a Senigallia (Ancona), Don Alfonso 1890 a Massa Lubrense (Napoli), Enoteca Pinchiorri a Firenze, Antonino Cannavacciuolo con Villa Crespi di Orta San Giulio a Novara, Cracco a Milano, Duomo a Ragusa, Madonnina del Pescatore a Senigallia (Ancona), Il Pagliaccio a Roma, Quattro Passi a Massa Lubrense (Napoli), Seta del Mandarin Oriental Milano, St. Hubertus dell’hotel Rosa Alpina a San Cassiano (Bolzano), Torre del Saracino a Vico Equense (Napoli).

Continuando la lunga serie di chef eccellenti troviamo La Trota a Rivodutri (Rieti), Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo), Enrico Bartolini Mudec Restaurant a Milano, Berton a Milano, D’O a Cornaredo (Milano), Pascucci al Porticciolo a Fiumicino (Roma), Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio a Mantova, Casa Vissani a Baschi (Terni), Agli Amici dal 1887 a Udine, Da Caino a Montemerano (Grosseto), Taverna Estia a Brusciano (Napoli), Idylio by Apreda del The Pantheon Iconic Rome Hotel a Roma, Laite a Sappada (Udine), Lido 84 a Gardone Riviera (Brescia), Lorenzo Forte dei Marmi (Lucca), La Madia a Licata (Agrigento), Miramonti l’Altro a Concesio (Brescia) e La Peca a Lonigo (Vicenza).